E’ la seconda volta che uso Uberto per attirare gli uccellini a portata del mio teleobiettivo. Ci proverò ancora, ma oggi nessuno lo ha calcolato. Stando all’interno del capanno, stamattina sentivo il grido d’allarme delle cannaiole, ma nessuna di esse si è avvicinata all’allocco impagliato. Come sapete, quando gli uccellini incontrano qualche civetta ritardataria, o un gufo o un allocco, che si fanno sorprendere dalla luce del giorno come vampiri distratti, gli danno addosso, li attaccano, strepitano e cercano di cacciarli via. I rapaci notturni, in tali frangenti, sono troppo accecati dalla luce e confusi da reagire con la violenza, e l’unica cosa che possono fare è scappare, inseguiti da pettirossi incazzati e cutrettole inferocite. D’altra parte, succede la stessa cosa anche ai rapaci diurni e a tutti voi sarà capitato di vedere, di mattina o di pomeriggio, alti nel cielo, una poiana inseguita, tallonata e infastidita dai continui attacchi di due cornacchie grigie. Uno spettacolo abbastanza comune.
Dunque, stamattina, al solito posto presso il Tagliamento di Belgrado, frazione di Varmo, speravo che l’allocco Uberto, benché fermo immobile come uno stoccafisso, facesse la sua parte, attirando uccelletti da fotografare. L’avevo sistemato su un piedistallo vicino ai rami di alcuni cespugli, ma le uniche presenze ornitologiche che ho potuto ammirare sono state, nell’ordine, (1) un merlo dall’altra parte della vena d’acqua che mi scorreva, lenta, davanti, mentre faceva “grooming”, cioè pulizia del piumaggio, troppo lontano però per essere fotografato. (2) Un piro piro piccolo e, un po’ più tardi, un marangone minore, che mi sono sfrecciati davanti, volando a pochi centimetri dalla superficie dell’acqua, provenendo da sinistra e andando verso destra, rispetto al mio punto d’osservazione. Il marangone, poi, è ritornato indietro. Il piro piro piccolo, volando, ha emesso il suo verso pigolante e ripetitivo, che somiglia a quello del martin pescatore, ma è meno flebile, date anche le loro rispettive dimensioni. (3) Due germani reali, che, come tutti sanno, volano sempre in coppia, essendo monogami, e descrivono un cerchio ritornando poi indietro, sempre curvando in volo, sui propri passi, cosa che purtroppo permette ai cacciatori una seconda possibilità di tiro, nel caso in cui all’andata abbiano fallito il colpo. (4) E infine una coppia di gazze, una delle quali è stata da me immortalata, benché distante, trovandosi quasi nello stesso posto dove un paio d’ore prima il merlo si rassettava le penne. Di quattro foto, questa che vedete è la meglio riuscita.
Alcune considerazioni di natura legale. Va detto che io non potrei detenere un animale imbalsamato appartenente a una specie protetta, poiché questo in linea teorica potrebbe espormi al rischio di una perquisizione, con successiva confisca, da parte delle forze dell’ordine, che non hanno meglio da fare, per contrastare il bracconaggio, che venire a casa mia a rompere la quiete della mia veneranda esistenza. Per la stessa ragione, non dico, qui, come me lo sono procurato, perché sono affari miei. Tuttavia, bisogna vedere se le forze del lato oscuro, dette dell’ordine, leggono queste righe, perché potrebbe anche darsi che, se anche le leggono, non gliene importi niente di un allocco assassinato cinquant’anni fa da un cacciatore. Uno dei tanti rapaci, sia diurni che notturni, che gli stessi guardiacaccia uccidevano, come regola d'ingaggio, considerandoli nocivi.
Infine, per tornare al Tagliamento, gli onnipresenti Sapiens. So che la domenica non è la giornata migliore per uscire con il capanno, poiché in molti vanno al fiume per diporto. Meglio sarebbe nei giorni feriali. Infatti, a parte un signore con un cane, per fortuna tenuto al guinzaglio, che è sbucato dal sentierino alle mie spalle, ha visto il capanno con me dentro e gentilmente ha tolto il disturbo, capendo la situazione, c’è stato anche un ciclocrossista, intorno alle undici, che è arrivato, è sceso dalla bici poiché i grossi sassi non gli permettevano di continuare a pedalare e poi ha proseguito a piedi. Lo ha fatto, malauguratamente, proprio quando una garzetta è scesa nello specchio d’acqua davanti a me e io mi stavo predisponendo ad inquadrarla nell’obbiettivo. Ma lei è volata via, a causa dell’arrivo intempestivo del ciclista. Peccato! Era alla distanza giusta e un paio di buone foto sarei riuscito a farle. Siamo troppi sulla Terra, come le bollicine del prosecco. Esempio veneto/friulano, ma valido anche altrove.
Mi scusi freeanimals ma se lei mette un uccello muto che senso ha
RispondiEliminadeve pure farlgli fare qualche verso
Io faccio il chiccolatore a tempo perso per attirare gli uccellini
Le più odiose di tutte però sono le gazze ladre appena ti avvicini al loro territorio impazziscono e cominciano a strillarti contro per delle mezzore
Ho fin pensato di prendere una fionda
Ci sono 3 cose insopportabili in questi lidi
1 le gazze ladre
2 i ragazzini con i moto cross che alle 5 staccano dal lavoro per venire a rompere il silenzio dei boschi
3 E l'altra cosa anzi e'un pensiero che mi accompagna sempre digitate
" Nicola Franzoni sono gli ebrei di merda video "
Questo video fa concorrenza ad un film porno da tanto mi fa godere
Citazione:
Elimina"Ho fin pensato di prendere una fionda"
Questa provocazione fa il paio con quella di quando mi diceva di aver mangiato carne di cane.
Se non la conoscessi abbastanza, penserei che lei è un vero...kagakazzi.