lunedì 10 novembre 2014

Cambia la scenografia ma la recita continua

 
Testo di Fabio Calabrese
 
In tutta onestà, io non so se dell'anniversario della caduta del muro di Berlino ci sia qualcosa da festeggiare. Vorrei essere chiaro. Del comunismo sovietico non c'è nulla da rimpiangere: è stato il più atroce sistema di tirannidi mai comparso nella storia umana, e almeno è finito l'assurdo smembramento imposto alla Germania, ma l'esperienza di un quarto di secolo ci ha dimostrato che almeno durante la Guerra fredda gli imperialismi sovietico e americano si bilanciavano, impedendosi a vicenda di arrivare alle conseguenze più devastanti. Oggi l'imperialismo yankee, diventato planetario e non più limitato da nulla, si è trasformato in mondialismo che mira alla nostra distruzione come popoli attraverso il meticciato. Senza contare che i comunisti nostrani non hanno avuto la decenza di trarre le conseguenze del fallimento della loro utopia, si sono trasformati in piddioti complici del mondialismo, per non parlare degli scarti umani, mentecatti e drogati dei Centri Sociali. Oggi i vermi in forma umana del PD hanno in mano il destino dell'Italia. Davvero c'è qualcosa da festeggiare?

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