Fonte:
Animalisti FVG
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché
saranno giustiziati (Piergiorgio Bellocchio)
. Accusando gli attivisti che
manifestavano pacificamente d'aver molestato il pubblico, il presidente
dell'ente nazionale circhi, Antonio Buccioni, difende l'indifendibile con un ribaltone acrobatico finalizzato a mistificare la realtà.
Riteniamo intollerabile quest'ennesimo attacco che non lede solo le vittime di
un brutale pestaggio, bensì il diritto sancito dalla costituzione di esprimere
liberamente le proprie opinioni.
Il signor Buccioni mente - come tanti altri
in questa triste vicenda - ma noi non ci stiamo e attendiamo che la verità sia
ripristinata in un'aula di un tribunale.
Siamo disposti a subire diffamazioni e soprusi, che pesano come macigni ancor più delle violenze fisiche, per un solo motivo, che è quello che ci ha portati a manifestare davanti al circo Millenium allora e che ci farà trovare presenti ancora una volta, davanti al circo Medrano, domenica 9 novembre, per ribadire che tutte le vite vanno rispettate e che nessuno dovrebbe essere considerato un "attrezzo" di lavoro. Assistiamo increduli a fatti che, in una società che ha l'ardire di considerarsi civile, non dovrebbero accadere: il silenzio e l'omertà delle istituzioni e un Vescovo che si presta, senza vergogna, ad una misera messa in scena che altro fine non ha che la promozione di un'attività commerciale; le parole spese per rivangare i ricordi di un'infanzia romantica, vissuta nell'ignoranza (perché di questo stiamo parlando: "ignorare le sofferenze di chi viene abusato"), divengono accettabili e comprensibili se viste con gli occhi e il sapere del vescovo bambino, non certo da parte di una persona adulta, conscia del potere di cui gode, che ha la possibilità di informarsi e compiere scelte e azioni consapevoli. Sono fatti gravi, che determinano conseguenze e assunzioni di responsabilità. Nel mentre, le voci dei protagonisti di questa amara storia - gli animali imprigionati e costretti ad esibirsi per far sorridere persone tristi, e i bambini, "usati" come alibi per giustificare le scelte di una società "adulta", retrograda e indifferente - rimangono inascoltate.
Siamo disposti a subire diffamazioni e soprusi, che pesano come macigni ancor più delle violenze fisiche, per un solo motivo, che è quello che ci ha portati a manifestare davanti al circo Millenium allora e che ci farà trovare presenti ancora una volta, davanti al circo Medrano, domenica 9 novembre, per ribadire che tutte le vite vanno rispettate e che nessuno dovrebbe essere considerato un "attrezzo" di lavoro. Assistiamo increduli a fatti che, in una società che ha l'ardire di considerarsi civile, non dovrebbero accadere: il silenzio e l'omertà delle istituzioni e un Vescovo che si presta, senza vergogna, ad una misera messa in scena che altro fine non ha che la promozione di un'attività commerciale; le parole spese per rivangare i ricordi di un'infanzia romantica, vissuta nell'ignoranza (perché di questo stiamo parlando: "ignorare le sofferenze di chi viene abusato"), divengono accettabili e comprensibili se viste con gli occhi e il sapere del vescovo bambino, non certo da parte di una persona adulta, conscia del potere di cui gode, che ha la possibilità di informarsi e compiere scelte e azioni consapevoli. Sono fatti gravi, che determinano conseguenze e assunzioni di responsabilità. Nel mentre, le voci dei protagonisti di questa amara storia - gli animali imprigionati e costretti ad esibirsi per far sorridere persone tristi, e i bambini, "usati" come alibi per giustificare le scelte di una società "adulta", retrograda e indifferente - rimangono inascoltate.
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