mercoledì 5 novembre 2014

Vogliono fargli fare la fine di Stefano Anelli

 

Chi è STATO? L'altra sera, ignoti hanno fatto saltare in aria un'auto sotto l'abitazione di Gianni Lannes. Solo per un caso fortuito non ci sono danni a persone, ma solo a case e cose. Sul luogo del disastro sono intervenuti i Vigili del Fuoco. Il messaggio reiterato è inequivocabile. E' in atto una persecuzione vera e propria. Ora, come in passato: nessuno ha visto o sentito niente. Il copione si ripete: esattamente il 2 e 21 luglio nonché il 5 novembre 2009, ignoti attentarono alla vita del giornalista investigativo. Singolare coincidenza: proprio in uscita del suo libro NATO: COLPITO E AFFONDATO, che ha consentito alla Procura della Repubblica di Trani, di riaprire il caso sulla strage di innocenti pescatori italiani. 


Nei giorni scorsi, Gianni Lannes era a Molfetta per ricordare le vittime del peschereccio Francesco Padre, mentre venerdi 7 novembre presenterà a Vicenza il suo ultimo libro di inchiesta ITALIA, USA E GETTA (tema: nuclearizzazione nordamericana dell'Italia). A tutt'oggi le indagini giudiziarie sugli attentati di 5 anni fa ovviamente sono ancora in alto mare: le autorità giudiziarie non hanno ancora trovato mandanti ed esecutori materiali di tali eventi delittuosi, mentre in Parlamento giacciono decine di interrogazioni ed interpellanze al governo italiano, prive di risposta! Per due anni Gianni Lannes ha vissuto sotto protezione della Polizia di Stato, fino a quando un funzionario del ministero dell'Interno ha comunicato telefonicamente (il 19 luglio 2011), senza alcuna motivazione, la cessazione improvvisa del servizio di tutela. Nel 2015 Gianni Lannes darà alle stampe i volumi di inchiesta: USTICA: LE DUE STRAGI, BAMBINI A PERDERE, SCIE CHIMICHE: LA GUERRA SEGRETA.

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