Fonte: Il Gazzettino
A trent’anni, entrambi con un posto fisso, si licenziano e
decidono di mettersi in viaggio per il mondo. Sintetizzata in questo
modo la scelta di due fidanzati di Forlì rischia di scatenare
critiche e qualche insulto da chi l’agognato contratto a tempo
indeterminato lo sta ancora cercando. Ma Michelangelo Pasini, 34
anni, spiega in questo modo la decisione di lasciare l’Italia:
«Questa maledetta crisi (per molti nostri coetanei è davvero
maledetta) ci ha fatto capire che non vogliamo spendere tutto il
nostro tempo in un unico loop lavorativo, lungo tutta la vita. A
differenza dei nostri genitori non cambieremo mai il nostro stato
sociale, e sicuramente mai diventeremo ricchi. Di più: non sappiamo
quale possa essere il nostro futuro: le aziende chiudono, le pensioni
sono diventate un miraggio. Di conseguenza il tanto agognato posto
fisso non ci interessa».
Ripartiamo dall’inizio: Michelangelo fino a un mese fa era
responsabile commerciale di un’azienda di prodotti da forno
surgelati; la compagna Elisa, 30 anni, infermiera in una struttura
privata. Contratto a tempo indeterminato, tutto bene. Un giorno vanno
dai rispettivi datori di lavoro e annunciano: ci licenziamo. Già
questa è una anomalia. Per fare cosa, qual è la vita di riserva che
Michelangelo ed Elisa vogliono costruirsi? «La nostra storia unisce
due mondi apparentemente lontani tra loro: l’ossessione per il
viaggio e la crisi economica. Fra qualche giorno Elisa e io
partiremo, zaino in spalla, per un viaggio a tempo indeterminato in
giro per il mondo, lavorando quando e dove possiamo e facendo tanto
volontariato».
Entrambi sono amanti dei viaggi, hanno visitato molti paesi e
gestiscono un sito di viaggi, www.2backpack.it, con il quale però
non si mangia. «Non vogliamo più essere (completamente) felici ad
intermittenza. Fin da piccoli, grazie ai nostri genitori, abbiamo
viaggiato tantissimo. Poi quando ormai tredici anni fa ci siamo
conosciuti abbiamo continuato a scoprire il mondo, questa volta
insieme. Europa, Stati Uniti, ma soprattutto medio-oriente e
tantissima Asia. Da ogni viaggio tornavamo con la sola
consapevolezza: siamo davvero felici solo quando apriamo i nostri
orizzonti, conoscendo posti, cibo e persone nuove». La prima tappa
sarà percorsa in autobus fino alla Croazia e poi in Kosovo. Di lì
l’India.
Certo, alle spalle ci sono anche un po’ di risparmi, ma l’idea
è anche quella di guadagnare con il lavoro remoto di Michelangelo
(con un notebook ormai puoi fare molte cose anche da lontano) e
occasioni di occupazione nei vari paesi visitati. Sapete, vero, che
sarete inondati dagli insulti di chi un posto fisso non lo ha mai
avuto o, se ce l’ha, non si può permettere di mollare tutto? «Lo
sappiamo. Ma non funziona la retorica del “potete farlo perché
siete fortunati”. Certo che lo siamo. Anche nascere da questa parte
del mondo è fortuna».
Fantastico quello che stanno per compiere.
RispondiEliminaChe la salute e la buona sorte li accompagnino. :-)
Concordo.
EliminaChe ne dici di scegliere un nick name?