Jasmine è una bella ragazza sposata a un italiano, madre di
quattro figli avuti da uomini diversi. Il più grande ora sta in
Italia con il padre adottivo, Paolo Tartari, che conobbi dieci anni
fa a Tulear e con cui feci subito amicizia avendomi detto che era
vegetariano. Purtroppo, era di quei vegetariani, molto diffusi nei
paesi anglosassoni, che il pesce lo mangiano, facendo una distinzione
linguistica tra carne e pesce. Ma non è di lui che voglio parlare,
bensì di sua moglie, la quale, da quando suo padre comoriano le ha
fatto un brutto scherzo, non è più la stessa. Va detto in premessa
che i comoriani sono musulmani e, per un musulmano, avere una figlia
che pratica le arti magiche è un disonore. Indi per cui, pensando di
fare il bene di sua figlia, oltre che di salvare la sua reputazione,
prese tutti gli ammennicoli che Jasmine usava durante le invocazioni
agli spiriti, compresi i suoi vestiti da cerimonia, e andò a
gettarli in discarica. Per inciso, qualcosa di simile mia madre fece
a me quando, ragazzo, ero Testimone di Geova: tornai a casa e non
trovai più la mia bibliotechina di “libri Verità”. Seppi che
erano stati gettati nelle immondizie e che il camion era già
passato. Andai inutilmente a cercarli, con il motorino, nella
discarica comunale, l’ago nel pagliaio.
Jasmine non andò a cercare i suoi oggetti magici perché il padre
non le disse dove li aveva gettati, ma il trauma psichico fu
notevole. Per i razionalisti, si tratta di un caso di malattia
mentale a lungo covata e che ha avuto in quel dispiacere la sua causa
scatenante, ma per noi che sappiamo dell’esistenza di entità
invisibili, provenienti da “Altrove”, si tratta di un caso di
possessione da parte di alieni, o spiriti maligni che dir si voglia.
Tina mi ha spiegato che la “tromba” (pronuncia ciumba) di Jasmine
si è molto arrabbiata con lei. Secondo me avrebbe dovuto arrabbiarsi
con suo padre, ma gli spiriti seguono logiche non umane e quindi è
verosimile che la ragazza abbia cominciato a dare segni di
squilibrio.
Ci sono alcuni elementi che vanno evidenziati:
1) molte coppie miste, bianchi che sposano donne malgasce, hanno
esiti che portano alla pazzia;
2) il contesto sociale del Madagascar è improntato alla
superstizione e i malgasci sono animisti;
3) storicamente l’umanità è sempre stata infastidita da entità
provenienti da “qualche parte là fuori”;
4) le entità possono interferire nella vita umana sia se lo
decidono loro (abductions), sia, ancora di più, se le si chiama;
5) nell’Ottocento, in Europa, le si chiamava servendosi di
medium, durante le sedute spiritiche, gli sciamani di tutto il mondo
lo fanno servendosi di funghi sacri allucinogeni, i malgasci lo fanno
senza funghi;
6) Jasmine, come tutte le “tromba” (il termine è
intercambiabile sia che si tratti dello spirito possessivo, sia della
donna che lo ha adottato) aveva iniziato un percorso di pratiche
magiche;
7) benché in buona fede, la grossolanità di un padre
fondamentalista musulmano ha provocato l’irreparabile pasticcio.
Radio Babaky, ovvero le comari del quartiere, raccontano che
Jasmine, dopo l’incidente, andava in giro mezza nuda e una volta
che Sofia, una delle sue figlie, le è corsa dietro per portarle una
camicetta, la bambina per tutta risposta si è presa un ceffone. Tina
poi dice che Jasmine sputa continuamente, ma il 16 marzo, mentre
eravamo a casa sua, non l’ho notato. Ho notato invece che sua madre
era ubriaca, che lei aveva uno sguardo perso, benché conservasse
ancora la sua bellezza e che qualcuno aveva lasciato un rubinetto
aperto, tanto che la casa si stava allagando. Questo non è di per sé
sintomo di pazzia, ma di trascuratezza. Ci sono bambini, in quella
casa, e una nonna ubriaca, e ci si aspetta che un adulto come Jasmine
abbia la situazione sotto controllo, anche nel settore idraulico.
Poi, Jasmine è sempre in giro e infatti è uscita con noi, quando ci
siamo congedati dalla magrissima Sofia, da Hermes, che ha dimenticato
l’italiano e dalla bella Nassira, che l’italiano lo parla
perfettamente, come anche sua sorella Sofia. Ferma sul portoncino di
casa, con noi e Jasmine già sulla strada, Nassira ha supplicato sua
madre: “Mamma, dammi un bacio!”. Jasmine, lentamente, ha
eseguito. Forse i bambini si sentono trascurati. Hanno il padre in
Italia e una madre che non è mai a casa. Sulla nonna non possono
contare.
Arrivati a casa, ho proposto a Tina di far venire le due bambine
da noi un giorno, a fare merenda, affinché giochino con Annika, così
io ho anche qualcuno con cui parlare in italiano, impedendo che anche
le due sorelle lo dimentichino. Tina, istintiva e mezza “tromba”
anche lei, mi ha detto che non è una buona idea: poi vengono fuori
casini con la madre schizofrenica. I demoni, o alieni che dir si
voglia, fanno danni collaterali. Creano dissapori domestici, mettono
i figli contro i genitori (il padre di Jasmine se n’è andato di
casa), rendono infelici i bambini e acuiscono l’isolamento fra gli
esseri umani, condannandoli alla solitudine e a volte anche alla
disperazione. Nella foto, un venditore di oggetti destinati agli
“ombiasy”, gli stregoni, il corrispettivo maschile delle
“tromba”.
Dove 6 ???
RispondiEliminaMadagascar, non si era capito?
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