Avevo già visto questo filmato un paio d’anni fa, ma non mi
ricordavo se Tullio costruiva pozzi o serbatoi. La sua risposta via
mail e la visione del filmato mi hanno fatto capire che chiedergli di
venire in Madagascar per aiutare le popolazioni della “brousse”,
nel difficile approvvigionamento dell’acqua, non ha senso: nel sud
arido non piove mai e anche il periodico ciclone spesso risparmia la
boscaglia sabbiosa e si scarica sulla città di Tulear. Peccato!
Avrei voluto fare qualcosa per la famiglia di Tina che vive a Besely
nord e a Koritsiky. Avrei accompagnato Tullio sul posto, facendogli
da guida. Mamma Zenizy e gli altri abitanti di quei villaggi dovranno
continuare ad arrangiarsi, aspettando la bassa marea per raccogliere
l’acqua salmastra tra le rocce, oppure andando a Itampolo con la
carretta a comprare l’acqua con le taniche.
Diavoli di cattolici (friulani!) ; )
RispondiEliminaMolti cattolici sono delle brave persone, ma le gerarchie cattoliche sono sataniche.
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