Testo di Alessandro Mezzano
Fino a 60 anni fa le isole Canarie erano poco conosciute e gli
abitanti facevano la fame vivendo di pesca, di pastorizia e di
coltura delle banane e di emigrazione in Venezuela. I paesini lungo
le coste erano fatti di poche case attorno al porto di pescatori e
quelli dell’interno non erano molto meglio. Le uniche città a
Tenerife erano Santa Cruz, Puerto de la Cruz e Icod de los vinos
dove si producevano un paio di vini locali. Poi, in anni più
recenti, è arrivato il turismo e specialmente quello invernale, dato
che l’arcipelago gode di un clima particolarmente gradevole ed
anche in inverno le temperature sono tali da potere girare in
pantaloni corti e camicetta. Oltre al clima, le isole Canarie non
hanno altri particolari pregi. Non preziose opere d’arte nei musei,
non antichità storiche, non una tradizione culturale tale da porle
all’attenzione di un turismo dotto.
Però i canariani hanno avuto l’intelligenza, la capacità, la
costanza e l’operosità di organizzarsi, di strutturare, di
costruire in poco tempo tutto quanto era necessario per uno sviluppo
del turismo che difatti è decollato con un incremento incessante che
ancora continua. Tutte le isole hanno un aeroporto e Tenerife, la più
grande, ne ha due. Ospedali e cliniche molto efficienti, università
con specializzazioni in turismo, autostrade, alberghi mediamente di
grande qualità, residence, negozi, supermercati. Hanno costruito
spiagge grandissime dove erano rive di scogli. Hanno creato strutture
per l’assistenza agli stranieri, hanno costruito teatri con eventi
quasi quotidiani e soprattutto hanno impostato un rapporto economico
molto conveniente perché i prezzi NON sono, come purtroppo accade in
Italia, prezzi da rapina, ma sono piuttosto contenuti, sia nei
ristoranti, che nei locali pubblici, che nei negozi (il costo
quotidiano della vita, anche nei luoghi di maggiore frequentazione
turistica, si può considerare di almeno un 20% inferiore a quello
italiano). Tutto questo ha portato ai cittadini un notevole progresso
economico ed il benessere è abbastanza diffuso.
Insomma, i canariani hanno saputo allevare e sviluppare la mucca
che dà il latte anziché, come è successo da noi, farla morire per
eccesso di mungitura. Se i canariani che, come attrattiva turistica,
hanno solamente il clima, hanno saputo raggiungere quei risultati,
noi italiani che possediamo il 70% del patrimonio artistico di tutto
il mondo, che abbiamo siti archeologici di una preziosità unica, che
abbiamo, dal nord al sud, una paesaggistica che tutto il mondo ci
invidia, che abbiamo una cucina di altissima classe e di grande
varietà, dovremmo essere in assoluto i primi della classe ed invece
siamo quasi in fondo alla classifica, quasi fossimo un Paese del
terzo mondo! Non serve dilungarsi di più! I fatti sono di tale
evidenza che si commentano da soli. Colpa degli Italiani? Senza alcun
dubbio SI’. Ma anche colpa di una classe politica che, al solito,
chiacchiera, chiacchiera, ma NON combina MAI nulla di concreto e di
positivo per il Paese e che si trastulla invece a fare giochini di
potere, alleanze e lotte intestine senza saper badare alla sostanza.
E’ giunta l’ora di liberarcene!
Quelli che capiscono i concetti che hai descritto caro Alessandro, sono ITALIANI. Tutti gli altri sono degli stupidi italioti, efferati sado-maso. Riescono a fare tanto male agli altri e a se stessi con una noncuranza spaventosa, neanche fossero immortali. Come ce ne liberiamo dici? Non si può. Nessuno degli ITALIANI possiede una bacchetta magica per poter svegliare le letargiche coscienze della moltitudine ignorante, e tra essa pure moltissimi laureati. E' un disastro. Non ci resta altro che parare i colpi alla bell'e meglio, oppure emigrare dove si può trovare una vita meno tumultuosa e più gratificante.
RispondiEliminaCosì la vedo io. Se qualche lettore di questo blog è interessato a contraddirmi, sappia che appartiene senz'ombra di dubbio nella categoria della i minuscola.
Con buona pace di tutti, specialmente per le miserabili menti contorte e malvagie dei trolls che l'hanno infestato a lungo!
ti:ci:
Ultimamente, i troll mi stanno dando un po’ di respiro. Spero si siano stancati.
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