Fonte: Leggo
Bufera mediatica sulla polizia neozelandese che, nell'aeroporto di
Auckland, ha ucciso Grizz, un cucciolo di cane anti-bomba di dieci
mesi "colpevole" di essere fuggito dal suo addestratore
poliziotto e di aver cominciato a scorrazzare sulle piste dello
scalo, obbligando la torre di controllo a bloccare i decolli e gli
atterraggi di 16 voli, provocando così forti ritardi nel traffico
aereo. Per due ore agenti e gli addetti dell'aeroporto hanno tentato
di fermarlo: «Le abbiamo provate tutte - ha detto alla Bbc un
portavoce dello scalo - cercando di attirarlo con il cibo, con dei
giochi, portando altri cani, ma non c'è stato nulla da fare. Alla
fine, esauriti tutti i tentativi a disposizione, visto che non
riuscivamo in alcun modo ad acciuffarlo, come ultima opzione per
riportare la situazione alla normalità la polizia ha deciso di
aprire il fuoco e sopprimerlo». Sui social network, da tutto il
mondo, non si sono fatte attendere le reazioni indignate contro la
polizia per quella che gli ambientalisti hanno definito «l'inutile
esecuzione di un povero animale». Per la maggioranza delle persone,
secondo le quali sarebbe bastato sedare l'animale, la replica del
portavoce dell'aeroporto è suonata sconcertante: «Non avevamo
pistole narcotizzanti, e non le aveva neanche la polizia».
A questo punto la polemica è diventata ancora più feroce: sulle
pagine Facebook e Twitter dell'aeroporto è arrivato un diluvio di
messaggi di rabbia e di condanna, mentre l'organizzazione per i
diritti degli animali "Safe" si è dichiarata «allibita
dall'inutilità dell'abbattimento del povero Grizz». E su Change.
org è stata avviata una petizione che "chiede giustizia"
per il cucciolo ucciso.
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