mercoledì 7 giugno 2017

Falso come Giuda Maometto


Fonte: Dagospia

Per i frequentatori dei social non ci sono dubbi, quel video documenta come la Cnn abbia creato di sana pianta una fake news per dimostrare come i buoni musulmani londinesi stiano con noi, con le vittime e contro il terrorismo. Effettivamente a una prima visione l' impressione è quella, a una seconda ci si convince che è proprio così, ogni dubbio sparisce. Nelle immagini si vede la troupe della Cnn schierata al confine della zona transennata dalla polizia tra il Borough Market e London Bridge, quella dell'attentato di sabato sera, che ha come creato un set cinematografico lasciando sullo sfondo la sagoma dello Shard, il grattacielo che campeggia sul Tamigi. Tra cameramen, tecnici e fotografi vari c'è la reporter Becky Anderson, microfono in mano, pronta ad andare in onda. A una a una, diligentemente, vengono posizionate sul set un gruppo di donne velate, accompagnate al di là della transenna, che altro non è che un nastro di plastica, da un paio di poliziotti. Si fanno chiamare «muslim mothers» e ognuna di loro ha con sé con un cartello da esporre, un messaggio di pace o di condanna; ognuna ha un mazzo di fiori che depone per terra tra le telecamere e il gruppo. L'operazione dura un paio di minuti, non di più, giusto il tempo di mettere in posa le dimostranti velate. Qualcuno tra i presenti interviene perché il gruppo si stringa un po' di più, perché nessuna sia esclusa dal campo visivo.


Tutto è pronto, manca solo il ciak. Le riprese partono: «Qui alla mia sinistra» inizia Becky Anderson «i londinesi sono venuti a curare le ferite della città. Ecco dietro di me», dice indicando il gruppo di donne come se fosse una casualità fortunata, «potete vedere un cartello con l'hashtag "turn to love", un altro con l'hashtag "for London", e poi "l'Isis non vincerà"». E infine spudoratamente: «Ed ecco i fiori posati qui a memoria di coloro che hanno perso la vita». Nulla di meno spontaneo, niente di più lontano da un reportage "on the road". Intervenendo su Twitter l'opinionista Katie Hopkins fa notare tra l'altro che esattamente lo stesso gruppo di donne poche ore prima si era già fatto fotografare in altre zone di Londra, stavolta dai giornalisti della Fox, e per dimostrarlo posta due immagini da confrontare. Anche qui non ci sono dubbi, sono loro.

La Cnn naturalmente ha una sua versione. In una serie di tweet il giornalista Brian Stelter scrive che «questa storia è tutta una sciocchezza» e spiega che in pratica un gruppo di manifestanti è stato del tutto casualmente dirottato al di là dalle transenne per fare in modo che la Cnn, ma anche altre emittenti e fotografi, potessero più agevolmente riprenderli. Spiega poi che non è affatto raro, anche nel caso di dirette televisive, che le persone da riprendere o intervistare vengano "spostate" per fornire alle immagini uno sfondo più adatto. Aggiungiamo noi che in casi di fatti eclatanti come quello di Londra le troupe televisive si muovono in branchi e generalmente stazionano anche per più giorni nello stesso posto che usano come punto di riferimento.
Nel caso di Bruxelles dello scorso anno le troupe si erano accampate di fronte al palazzo della Borsa dove la gente sulle scalinate aveva creato una specie di grosso altare di bandiere, striscioni, candele e scritte coi gessetti. Un rituale che si autoalimenta in entrambe le direzioni, con i giornalisti che accorrono dove la gente si riunisce per manifestare e la stessa gente che accorre sempre più numerosa in quanto ci sono le telecamere a documentarlo.

Verosimilmente è successo questo anche nell'area del London Bridge, ma tutto ciò non cambia il nocciolo della questione, e cioè che la Cnn ha modificato la realtà dei fatti, addomesticandoli a suo consumo. Se poi fosse vero ciò che ha detto Brian Stelter, anche se non ci risulta che da quelle parti passasse una nutrita manifestazione, ebbene la Cnn sarebbe riuscita nella non facile impresa di rendere "fake" una notizia reale. In ogni caso per la Cnn il fatto che quelle donne manifestassero spontaneamente o fossero lì apposta per farsi riprendere è poco interessante, una questione secondaria. L' importante è che passi un'altra verità, la solita buonista, cioè che tutti i musulmani stanno dalla nostra parte e che i terroristi non li rappresentano. Ma questa è quel che si dice una "post-truth", una post-verità. Del tutto opinabile.

Nessun commento:

Posta un commento