Fonte: Libero
La storica decisione
dell'Alleanza
militare araba di escludere il Qatar, accusandolo di finanziare il
terrorismo, non deve ingannare chi considera ora la coalizione a
guida saudita come il fronte più candido e immacolato. Come scrive
il giornalista Toni
Capuozzo, è un po'
come "il bue che dà del cornuto al toro: nessuno è limpido
quanto a rapporti con il radicalismo islamico". La rottura tra i
due fronti arabi ha un elemento in comune, secondo Capuozzo,
individuabile nelle "relazioni con l'Iran e con i Fratelli
musulmani". Il Qatar finora
è sempre stato considerato uno dei principali finanziatori del
movimento politico di stampo islamista, oltre che uno dei pochi Paesi
arabi che conserva solidi rapporti bilaterali con Teheran. E la
posizione dell'Italia in
questo scenario non può che
essere "confusa", scrive Capuozzo. E non può esserlo
altrimenti, visto che nel nostro Paese "ancora Al
Jazeera passa per
la Cnn del
mondo, dove la Qatar foundation finanzia 33 centri islamici, dove il
Qatar possiede il 99% di Porta Nuova a Milano, dove i Fratelli
Musulmani passano per un'innocua confraternita. Non sarà anche
questo, oltre al fatto di essere un porto franco, lo stellone che ci
salva dagli attentati?".
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