Fonte: Rai News 24
La partita a scacchi
continua nella penisola coreana. Sul piano diplomatico e sul piano
militare si intensificano le schermaglie e ad ogni mossa segue una
reazione, in una sequenza che in ogni momento sembra poter portare ad
una escalation incontrollata. I missili nordcoreani potrebbero essere in grado
di raggiungere l'Europa "prima del previsto": lo ha detto
la ministra francese della Difesa, Florence Parly, nel corso di un
intervento dinanzi ai militari a Tolone. "Lo scenario di una
escalation verso un grande conflitto non può essere scartato",
ha affermato, aggiungendo: "L'Europa rischia di essere alla
portata dei missili di Kim Jong Un prima del previsto". La Corea del Nord starebbe
spostando quello che sembra un missile balistico intercontinentale
(ICBM) verso la sua costa occidentale.
A dirlo è il quotidiano
sudcoreano Asia Business Daily, citando una fonte di intelligence non
identificata. Il razzo ha iniziato a muoversi lunedì, all'indomani
del sesto test nucleare della Corea del Nord, ed è stato notato
mentre veniva spostato di notte, per evitare la sorveglianza,
sostiene il rapporto di intelligence. Il ministero della difesa della
Corea del Sud ha dichiarato di non poter confermare i contenuti del
report. Il ministero ha detto in parlamento lunedì che la Corea del
Nord viene ritenuta pronta a lanciare più missili, inclusi ICBMs, in
qualsiasi momento. Gli Stati Uniti "riceveranno altri pacchi regalo dal mio Paese
fino a quando faranno affidamento su imprudenti provocazioni e futili
tentativi per mettere pressione sulla Corea del Nord": il
monito lanciato da Han Tae-song, ambasciatore di Pyongyang presso la
sede Onu di Ginevra, alla Conferenza sul disarmo promossa dalle
Nazioni Unite. Per Han i "pacchi regalo" sono test nucleari
e altre provocazioni.
Seul: Pyongyang sta preparando un altro lancio. La Corea del Sud ha - infatti - registrato "segnali"
relativi alla preparazione di un nuovo lancio di missile balistico da
parte della Corea del Nord. L'intelligence di Seul ha messo in
guardia dai rischi di un nuovo test nucleare, possibile in ogni
momento, e di lanci di altri missili balistici intercontinentali
individuando il 9 settembre, anniversario della fondazione dello
Stato, e il 10 ottobre, giorno della nascita del Partito dei
Lavoratori, come date sensibili. In un'audizione parlamentare, il
National Intelligence Service (Nis) ha aggiunto che le analisi su 2
dei quattro tunnel del sito atomico di Punggye-ri mostrano "che
una detonazione è sempre possibile". Intanto, le forze armate
sudcoreane hanno condotto un'esercitazione simulando un attacco
contro un sito nucleare nordcoreano, con l'utilizzo di caccia F15 e
di un missile balistico. Nell'esercitazione è stato utilizzato il
missile Hyunmoo-2A e missili a lungo raggio aria-terra, che secondo
il comunicato dello stato maggiore interarmi "hanno tutti
accuratamente raggiunto i loro obiettivi". Gli obiettivi
simulati erano stati individuati nel Mar del Giappone alla stessa
distanza del sito per i test nucleari nordcoreano di Punggye-ri.
Putin: il conflitto può portare alla catastrofe. Nuove sanzioni contro la
Corea del Nord sarebbero "futili e inefficaci" e visto che
Pyongyang "ha armi atomiche, un conflitto potrebbe portare a una
catastrofe globale": così il presidente russo Vladimir Putin,
convinto che "insistere sull'isteria militare" per
risolvere il problema sia "senza senso, un vicolo cieco".
Lo riferisce Interfax.
La telefonata Trump-Merkel: "Tutte
le opzioni sono sul tavolo". "Tutte le opzioni per
affrontare la minaccia nordcoreana sono sul tavolo". Questo ciò
che il presidente americano Donald Trump ha detto alla cancelliera
tedesca Angela Merkel nel colloquio telefonico. Lo riferisce la Casa
Bianca. Nel corso della telefonata i due leader hanno concordato
sulla necessità di aumentare la pressione su Pyongyang e varare
nuove e più severe sanzioni. L'Onu: "Il test più potente di
sempre". Quello effettuato dalla Corea del Nord "è il
test nucleare più potente mai realizzato in precedenza". Così
il sottosegretario generale alle Nazioni Unite, Jeffrey Feltman,
durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu convocata
dopo il lancio missilistico, il sesto, messo in atto da
Pyongyang. Feltman ha sottolineato "le gravi violazioni"
delle risoluzioni Onu e dei trattati internazionali da parte del
regime nordcoreano. L'ambasciatrice USA: "Pyongyang vuole la
guerra". Parole alle quali ha fatto eco l'ambasciatore americano
a Palazzo di Vetro, Nikki Haley: "Enough is enough", quando
è troppo è troppo", ha detto. Haley ha chiesto che siano
adottate "le più forti misure possibili" contro il regime
di Pyongayang, criticando l'azione spesso "troppo lenta e
debole" della comunità internazionale. Poi il monito, che
appare rivolto soprattutto alla Cina: "Chiunque continua a fare
affari con la Corea del Nord sta solo aiutando il regime". "Il
programma nucleare della Corea del Nord ha raggiunto una pericolosità
senza precedenti, Pyongyang sta cercando la guerra - ha concluso
Haley - e solo le azioni e le sanzioni più forti possono fermarlo".
La condanna dei leader del G7. Compatti i leader del G7 nel
condannare "nei termini più forti possibili il nuovo test
nucleare condotto dalla Corea del Nord" con comportamento
"irresponsabile". Lo si legge in una dichiarazione che
porta la firma di Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron,
Angela Merkel, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude
Juncker, Donald Tusk. "La Corea del Nord deve immediatamente"
abbandonare "tutti i programmi nucleari e i programmi di missili
balistici in una maniera che sia completa, verificabile e
irreversibile". "Siamo pronti - si legge ancora nella nota
- a rafforzare ancora le misure che puntano a raggiungere"
l'obiettivo di fermare i test nucleari della Corea del Nord e
"richiamiamo con forza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ad
assumersi le sue responsabilità e lavorare per l'adozione di una
nuova ed efficace risoluzione che includa misure più forti".
"Nonostante gli sforzi" fatti negli ultimi decenni, "il
programma nucleare" nordcoreano "è più avanzato e
pericoloso che mai". Il nostro approccio "non ha
funzionato", "abbiamo fatto molti colloqui" ma "non
ha mai funzionato, il tempo per le mezze misure è finito".
Pechino: non permetteremo caos e guerra nella penisola. Quanto alla
Cina, Pechino caldeggia ancora la strada diplomatica. "La
situazione sulla penisola si sta deteriorando costantemente mentre
parliamo, precipitando in un circolo vizioso", ha affermato
l'ambasciatore cinese Liu Jieyi, "La questione deve essere
risolta pacificamente. La Cina non consentirà mai il caos e la
guerra sulla penisola".
sono piu' convinto da questa altra interpretazione, chissà perchè diffido della RAI...
RispondiEliminahttps://ununiverso.it/2017/09/05/quel-che-i-media-non-dicono-sulle-prove-missilistiche-della-corea-del-nord/
Grazie. Era un po' che non ti facevi sentire.
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