Testo di Marcello Veneziani
Da dove può nascere a 72 anni dalla fine del fascismo una
legge che vieta la propaganda fascista e la compravendita di
oggettistica in materia? Da forme patologiche di odio, di psicosi e
di fobia. E da ignoranza, malafede e stupidità.
Non riesco a trovare migliori spiegazioni per
capire il movente di approvare subito, a tambur battente, appena si
sono riaperte le camere, una legge così grottesca, così
anacronistica, in piena tempesta di violenze sessuali e stupri, di
emergenza dei flussi migratori e di allarme terrorismo islamista.
Nel centenario della nascita del comunismo, il
più grande orrore totalitario del Novecento, per quantità di
vittime, durata ed estensione, in Italia si apre una ridicola
campagna antifascista per reprimere il mercatino nostalgico del web e
le sue propaggini di vintage & folclore.
E si approva, in un paese che già prevede due leggi
speciali ad hoc che puniscono quel reato d’opinione,
vale a dire la legge Scelba e la legge
Mancino, un’ennesima legge acchiappafantasmi, fasciofoba e
canagliesca.
Viviamo sotto un regime di buffoni che
ridicolizzano le cose serie – come il fascismo, lo stesso
antifascismo, la storia e la guerra civile – e prendono sul serio
le cose ridicole o innocue, come il suk di busti del duce, le canzoni
fasciste, i saluti romani, le caricature del fascio.
Potremmo limitarci a ridere di questa legge surreale.
E a confidare che non riusciranno ad applicarla senza essere
spernacchiati dalla gente; e comunque la sua nefandezza sarà
temperata dalla notoria inefficienza della nostra giustizia.
Però poi ci resta una forma di rabbia e di
amarezza perché vediamo stuprata ancora una volta la
verità, la storia, il rispetto umano. Stupro di gruppo.
Chi renderà onore a quanti hanno
combattuto, dato la vita, per la patria nel nome dell’Italia
fascista, senza commettere alcun crimine, rientra nel reato di
propaganda fascista?
Chi ricorderà il più grande poeta del novecento,
finito in una gabbia come una scimmia e poi in un manicomio criminale
perché fascista, Ezra Pound, sarà passibile di condanna?
Chi ricorderà il più grande filosofo italiano del
Novecento, ucciso perché fascista, Giovanni Gentile, sarà
anche lui sotto tiro a norma di legge?
Chi difenderà la memoria dei fratelli
Govoni, del grecista Pericle Ducati, del poeta cieco Carlo Borsani,
dei fascisti veri e presunti che versarono “il sangue dei vinti”,
dalle zone carsiche al triangolo rosso, potrà farlo senza incorrere
in quella legge liberticida?
Chi sosterrà che se vogliamo eliminare in
Italia le opere del fascismo dovremmo raderla al suolo, e trasformare
Roma in Cartagine, sarà condannato in virtù della legge?
E chi ricorderà che il fascismo ebbe grande
e duraturo consenso di popolo, ammirazione nel mondo e da parte dei
più grandi statisti dell’epoca, sostegno da parte delle menti più
acute del suo tempo, verrà processato?
Potrei continuare all’infinito. Riconoscendomi
appieno in tutte queste affermazioni, mi condannerete per effetto di
quella legge infame? Sono pronto a ripeterle ad una ad una una volta
che passerà al Senato e diventerà legge.
L’effetto che produce una legge come questa è di alimentare
nei ragazzi il fascino del proibito, nell’opinione
pubblica la convinzione di vivere sotto un regime liberticida, che ha
paura delle opinioni e non si cura delle vere necessità e priorità
del popolo, e in chi conosce la storia, ha passione di verità, il
desiderio di riaffermare con forza caparbia l’altra metà negata
della storia.
Il vostro problema è che prendete la parte per il tutto,
siete perdutamente settari, faziosi, partigiani. Mentre c’è un
solo modo di vedere bene le cose, diceva Ruskin, vederle per intero.
Per finire vi offro tre curiosità.
Sapete che durante il regime fascista
morirono più antifascisti italiani in Unione sovietica, che
nell’Italia fascista? Centinaia di italiani, comunisti,
antifascisti e a volte anche ebrei, che erano fuggiti dall’Italia
fascista, furono uccisi nella Russia comunista con l’avallo del
segretario del suo partito, il sullodato Togliatti.
In Italia, persino sotto il Duce, avrebbero avuto una sorte
migliore.
Sapete poi che il presidente dell’infame
Tribunale della razza, nonché firmatario del «Manifesto della
razza», Gaetano Azzariti, diventò il più
stretto collaboratore del leader del Pci, Palmiro Togliatti al
ministero di Grazia e Giustizia, dopo essere stato Guardasigilli con
Badoglio? Avete mai avuto nulla da ridire, sul fatto che poi, grazie
a questi precedenti, lo stesso Azzariti sia diventato il primo
presidente della Corte costituzionale fino alla sua morte nel 1961?
Infine. Sapevate che il primo concordato tra
lo Stato italiano e gli ebrei fu fatto nel 1930 dal regime fascista?
Una commissione composta da tre rappresentanti degli ebrei e tre
giuristi varò un concordato in cui, scrive De Felice,
«il governo fascista accettò pressoché in toto il punto di vista
ebraico».
Il presidente del consorzio ebraico, Angelo Sereni, telegrafò
a Mussolini«la vivissima riconoscenza degli ebrei italiani»
e sulla rivista ebraica Israel Angelo Sacerdoti definì la nuova
legge «la migliore di quelle emanate in altri Stati».
Se ricordate le infami leggi razziali,
ricordatevi pure di questo: e chiedetevi cos’è successo nel
frattempo, a chi e a cosa attribuire il cambio di passo.
Ma voi non sapete, e se sapete fingete di non sapere. Mi
vergogno di voi non solo al cospetto di tutti costoro che ho citato,
ma anche nei confronti di chi il fascismo lo affrontò a viso aperto,
pagando di persona.
Sfruttate come iene, corvi e sciacalli la
memoria di costoro e martoriate i corpi senza vita di coloro che
furono onesti, puliti, a volte anche grandi, però dalla parte
“sbagliata”.
Vilipendio di cadavere, oltraggio alla memoria,
omissioni plurime e aggravate, questi sono i vostri reati di cui
nessuno avrà il coraggio di accusarvi e nessuno di voi avrà il
pudore di vergognarsi.
Chi l’avrebbe mai detto che dopo tre quarti di secolo dalla sua
sepoltura, nell’era della fibra, noi dovessimo star lì ancora a
discutere di fascismo e di antifascismo viventi.
PS A Roma al centro anziani, militanti
antifascisti aggrediscono quelli di Casa Pound. Viva la libertà, la
democrazia e la legge Fiano.
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