Fonte: Il Giornale
Gli altri non potranno
mai capire. Ero giovane quando, alle tre di mattina, una forte scossa
svegliò la mia città. Mio padre era all'estero. L'impulso fu di
seguire mia madre e mia sorella nella fuga verso i giardini pubblici
davanti casa. Arrivato al portone mi fermai. Dov'era Rocky, il nostro
cocker? Col cuore in gola per la possibilità di una seconda scossa
tornai in casa e lo trovai tremante sotto il letto. Passammo la notte
assieme, su una branda, in un'aiuola. L'impatto devastante delle catastrofi
naturali, soprattutto inondazioni e incendi, sulla fauna selvatica va
ben oltre la vita stessa, ma implica spesso radicali cambiamenti
dell'habitat che rendono la situazione drammatica al di là del
numero di vittime. Purtroppo, personalmente, su questo versante
possiamo fare ben poco, se non sostenere, con donazioni, organismi di
provata fiducia che si occupano di queste complesse dinamiche
biologiche.
Per quanto riguarda invece gli animali
domestici la cosa più importante, specie se la catastrofe è
prevedibile, è farsi trovare preparati. Mentre il terribile uragano
Irma si avvicinava alla Florida, centinaia di bollettini venivano
emessi da migliaia di siti. Tra questi anche quelli (utilissimi) per
chi aveva un animale. In questi casi è solo l'uomo che li può
salvare. Tra i consigli più utili c'è quello di dotarsi di un ben
visibile adesivo da apporre sull'abitazione, che segnali il numero e
la specie degli animali che vivono in casa. Se si riesce a portarli
con sé, scrivere «Animali evacuati», per evitare perdite di tempo
ai soccorsi.
Organizzare un rifugio sicuro è la seconda priorità,
ricordando che se non è sicuro per te non lo è neanche per il tuo
animale. In caso di impossibilità pensare in anticipo a dove portare
gli animali perché non tutti i rifugi della Croce Rossa li
accettano. Cercare amici o parenti, esterni all'area coinvolta, che
siano disposti a tenere il vostro animale. In alternativa cercare un
hotel che li accetti. Se si intraprende un viaggio verso aree più
sicure preparare un piccolo kit d'emergenza che comprenda collari,
guinzagli, un fischietto per richiamo, una cartella con i farmaci che
assume, una sua foto recente, un collare con catarifrangenti, una
medaglietta con i dati principali del proprietario, oltre ovviamente
a cibo, acqua e coperta.
Per quanto riguarda gli uccelli,
occorre ovviamente una gabbia con una coperta che mantenga il caldo e
il buio oppure, nei mesi estivi, uno spray per inumidire
periodicamente le penne. Indispensabili gli anelli di
identificazione. Fondamentale un alimentatore temporizzato. Gli
uccelli mangiano più volte al giorno e, in caso debbano essere
temporaneamente abbandonati, lo strumento consentirà loro di
alimentarsi.
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