Testo di Stefano Montanari
A Giugno scorso, un bambino ammalato di leucemia contrasse il
morbillo in ospedale e morì. Per i giornalisti ad
ucciderlo non fu la leucemia, bensì il morbillo, i fratelli che lo
avrebbero contagiato, i genitori che non li avevano vaccinati. Malato
di leucemia, non lo uccide il tumore, ma il morbillo. Ok. Oggi, una bambina ricoverata e in cura per cosa ancora non si é
ben chiarito, trasferita da un ospedale all'altro, contrae la malaria
e muore. Naturalmente, Esprimo la mia vicinanza ai genitori. Nello stesso ospedale c'erano degli ammalati di malaria. Vorrei
farvi presente che la malaria ha un periodo di incubazione che va
dagli 8 ai 15 giorni. Non é influenza. Erano i primi nella storia dei nostri ospedali? L'Italia
importa in media 637 casi di malaria l'anno da paesi dove la malattia
é endemica e in molti casi sono turisti e uomini di affari, non
profughi.
Sul portale EpiCentro leggiamo che: Nel periodo di studio
(2000-2008) sono stati rilevati 6377 casi, di cui 9 di origine
autoctona e 6368 di importazione, in particolare 1749, che
rappresentano il 27,5% del totale, sono stati riscontrati in
cittadini italiani e 4619 (72,5%) in cittadini stranieri. Le
rilevazioni annuali hanno messo in luce il calo dei casi registrati:
dal 2000 al 2008 questo valore è diminuito del 60% tra gli italiani
e del 33% tra gli stranieri, passando dai 977 casi rilevati nel 2000
ai 583 nel
2008.
Si legge inoltre, che: "È importante sottolineare che il 40%
dei decessi relativi ai casi contratti in Africa e riconducibili a P.
falciparum, sono originati in Kenia, Paese in cui il tasso di
fatalità del 6%, a fronte di valori d’incidenza piuttosto bassi, è riconducile all’ampio flusso
turistico."
Altro punto da sottolineare di questa indagine è l’analisi del
crescente numero di casi di malaria tra immigrati, soprattutto
africani, da lungo tempo residenti in Italia (così come in Europa),
che rientrano nel Paese d’origine per visitare familiari e amici non consapevoli di aver
perso l’immunità transitoria (premunizione) nei confronti della
malaria. Quindi di casi autoctoni, questo non è il primo. L'emergenza
profughi inizia 15 anni dopo i dati riportati.
La malaria
in Italia è arrivata da tempo. Se riconosciuta, è una
malattia che si cura facilmente e difficilmente uccide (1/500 casi
nel mondo). Le anopheles non arrivano con i barconi, ma con gli aerei.
Qualcuna delle nostrane è sopravvissuta al DDT e circola. C'è
chi ipotizza la fantasia della valigia portata dall'Africa e aperta
direttamente in ospedale. Una super zanzara che a questo punto è degna di essere studiata, se mai sará catturata. Per ora, però,
nessuna zanzara risulta presente in ospedale, e gli errori umani
negli ospedali, invece, si sprecano. Ho già espresso i miei dubbi sulla modalità di diffusione di
questa notizia, e non mi ripeterò. Continuo, però, a vederci
qualcosa che non quadra.
La malaria non è una malattia infettiva che si contrae stando
vicino ad un ammalato. O qualcuno dell'ospedale ha propagato il
contagio tra i pazienti per non aver seguito le norme igieniche e
messo in contatto il sangue delle persone, oppure una zanzara
contagiosa è in giro e presto ci saranno altri casi. Camminate ogni giorno d fianco a persone italianissime che sono
positive alla malaria per aver fatto una vacanza ai tropici e non
hanno sintomi. Ogni anno circa 10.000-30.000 viaggiatori europei ed americani,
ufficialmente si ammalano di malaria. I dati sono sottostimati in
quanto un gran numero di viaggiatori effettua autodiagnosi ed assume
i farmaci antimalarici sfuggendo al controllo ed alla denuncia
medica.
Se volete un'altra scusa per seminare razzismo, quella della
malaria non mi sembra quella giusta.
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