Fonte: L’Officina
Testo di Paolo Danieli
Dicevamo che non era giusto dare un giudizio su Renzi prima ancora che
cominciasse a fare il capo del governo. Però come non notare che ai primi
quattro passi che ha fatto ha pestato quattro merde?
La prima l’ha pestata il giorno dopo essere stato nominato: invece di
starsene a Palazzo Chigi a lavorare per impostare l’attività del governo, se
n’è andato in Veneto a fare un tour con chiari intenti elettorali. Meno male
che dice di voler durare fino al 2018! I veneti hanno mangiato la foglia ed è
stato contestato duramente.
La seconda l’ha pestata con i 500 e passa milioni di euro dati a Roma
per coprire il deficit spaventoso del comune, frutto di decenni di fancazzismo,
ruberie e incapacità amministrativa. In un primo momento aveva fatto ritirare
il decreto “salva Roma”, ma poi anche lui ha ceduto. E gli italiani pagano.
La terza l’ha pestata aumentando ancora una volta le tasse sulla casa e
il prezzo della benzina.
La quarta l’ha pestata nominando tre sottosegretari non propriamente
esempio di virtù civili per essere stati coinvolti in episodi di malcostume
politico.
Ma non doveva essere il rottamatore della vecchia politica,
l’innovatore, quello che raddrizzava la barca?
Come inizio non c’è male. Staremo a vedere se almeno si pulisce le
scarpe.
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