I
miei informatori in Madagascar mi riferiscono che domenica 9 novembre otto malaso, cioè banditi, hanno avuto uno scontro con la
polizia, al termine del quale sette sono riusciti a fuggire mentre uno,
Faralahy, è stato catturato. E’ successo nel famigerato quartiere di
Ambolanahomby, dove recentemente ho vissuto per un mese, e il ladro catturato,
di 23 anni, è lo stesso che l’anno scorso aveva rubato 14 anatre al mio vicino,
il poliziotto in pensione Albert, senza aver mai scontato alcuna pena perché
non c’erano prove che fosse stato lui. In realtà, tutto il quartiere sa da
tempo che Faralahy e suo cugino sono dediti al furto di pollame, che poi vanno
a rivendere al mercato per ricavare pochi spiccioli. Stavolta, a Faralahy è andata
a finire male.
Se anche il cugino fosse stato insieme agli altri sette non so. Ma la mia informatrice, Tina, la ex moglie presso cui ho vissuto nel settembre scorso, mi ha riferito che davanti al tribunale di Tulear i poliziotti hanno cominciato a picchiare brutalmente il 23enne, forse proprio per dare una pubblica dimostrazione che per qualcosa sono pagati e non c’è niente che possa rendere felici i malgasci quanto vedere i malaso picchiati o addirittura uccisi dalla polizia. Se non è questa a finirli, una volta catturati, è la gente stessa che s’incarica di trucidare selvaggiamente i malcapitati. Alla mia domanda se lo avessero portato in ospedale, Tina ha risposto che dopo averlo massacrato di botte lo hanno gettato in una stanza in attesa che muoia e ha aggiunto candidamente che gli abitanti di Ambolanahomby sono fali fali, cioè contenti e sperano che il ragazzo tiri le cuoia. Ora, mentre leggete queste righe, può anche darsi che Faralahy non sia più tra noi, a causa delle emorragie interne dovute al pestaggio poliziesco.
Che avesse diritto alle cure – e prima ancora a non essere picchiato – oltre a un regolare processo, come per esempio richiede la Convenzione di Ginevra nel caso dei prigionieri, non è stato preso in considerazione per la semplice ragione che i malgasci, poliziotti, giudici o persone comuni che siano, non sanno dell’esistenza di tale Convenzione. E, se lo sanno, oltre ad essere considerata poco pratica, magari pensano che sia roba per ricchi occidentali sfaccendati. Con i milioni di ariary che i politici malgasci rubano, senza che i loro elettori abbiano niente in contrario, prendersela con un ladro di polli mi sembra scandaloso, ma io sono un occidentale, ricco e sfaccendato. E non capisco niente di queste cose. Inutile dire che la mia simpatia va al povero Faralahy, nonostante tutto il pollame che ha rubato, come pure va al povero Stefano Cucchi, anche lui ammazzato di botte senza aver rubato neanche un’anatra.
Se anche il cugino fosse stato insieme agli altri sette non so. Ma la mia informatrice, Tina, la ex moglie presso cui ho vissuto nel settembre scorso, mi ha riferito che davanti al tribunale di Tulear i poliziotti hanno cominciato a picchiare brutalmente il 23enne, forse proprio per dare una pubblica dimostrazione che per qualcosa sono pagati e non c’è niente che possa rendere felici i malgasci quanto vedere i malaso picchiati o addirittura uccisi dalla polizia. Se non è questa a finirli, una volta catturati, è la gente stessa che s’incarica di trucidare selvaggiamente i malcapitati. Alla mia domanda se lo avessero portato in ospedale, Tina ha risposto che dopo averlo massacrato di botte lo hanno gettato in una stanza in attesa che muoia e ha aggiunto candidamente che gli abitanti di Ambolanahomby sono fali fali, cioè contenti e sperano che il ragazzo tiri le cuoia. Ora, mentre leggete queste righe, può anche darsi che Faralahy non sia più tra noi, a causa delle emorragie interne dovute al pestaggio poliziesco.
Che avesse diritto alle cure – e prima ancora a non essere picchiato – oltre a un regolare processo, come per esempio richiede la Convenzione di Ginevra nel caso dei prigionieri, non è stato preso in considerazione per la semplice ragione che i malgasci, poliziotti, giudici o persone comuni che siano, non sanno dell’esistenza di tale Convenzione. E, se lo sanno, oltre ad essere considerata poco pratica, magari pensano che sia roba per ricchi occidentali sfaccendati. Con i milioni di ariary che i politici malgasci rubano, senza che i loro elettori abbiano niente in contrario, prendersela con un ladro di polli mi sembra scandaloso, ma io sono un occidentale, ricco e sfaccendato. E non capisco niente di queste cose. Inutile dire che la mia simpatia va al povero Faralahy, nonostante tutto il pollame che ha rubato, come pure va al povero Stefano Cucchi, anche lui ammazzato di botte senza aver rubato neanche un’anatra.
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