Come
si fa a stare in silenzio e pensare che non ci riguarda? Rémi Fraisse, 21enne
studente di Tolosa, con il suo zaino in spalla, senza casco e a mani nude,
insieme ad altre migliaia di persone di ogni età (ecologiste, ambientaliste e
sane mentalmente), ha pensato bene di “consumare” il suo tempo nella notte tra
sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014 a Testet, in Francia, nei pressi del
cantiere della diga di Sivens, stando con i manifestanti che si oppongono alla
costruzione di un enorme lago artificiale da 1,5 milioni di metri cubi d’acqua
che sulla carta dovrebbe servire a irrigare le terre confinanti, ma secondo gli
oppositori favorirebbe solo i proprietari terrieri che sviluppano agricoltura
intensiva, provocando la distruzione di un habitat naturale che ospita decine
di specie protette: ha perso la vita durante gli scontri con la polizia mentre
protestava. Colpa di una granata offensiva, tanto che sono state trovate, sui
vestiti di Rémi, tracce di Tnt.
Viene
definita ZAD, zone à defendre, ossia zona da difendere e sabato 25 ottobre è
tutto cominciato verso le 16 del pomeriggio quando ci sono stati i primi feriti
tra i manifestanti. Cinque di loro, infatti, sono finiti in ospedale. Durante
la notte, la polizia ha cominciato a gettare lacrimogeni ad altezza uomo e
granate. Nella confusione creatasi dopo un lancio intensivo di questo
materiale, i testimoni raccontano di aver viso un plotone della polizia
avanzare per raccogliere una persona da terra. Era Rémi Fraisse, morto, e il
corpo è stato preso subito dai poliziotti.
Jean-Pierre,
il padre di Rémi, ha detto che suo figlio non era un violento e non era uno
degli irriducibili, non era assolutamente un delinquente, ma semplicemente un
ragazzo che era molto sensibile alle tematiche ambientali. Inoltre, il genitore
ci ha tenuto a precisare che Rémi era andato lì senza casco e a mani nude: “Mio
figlio era solo un ragazzo. Che sentiva quella causa come sua. È arrivato non
preparato, senza casco, niente che lo proteggesse. Gli avevo chiesto di fare
attenzione, di essere prudente…”
Ho
appreso la notizia da Il Post, così: in Francia il partito socialista e i Verdi
sono entrati in contrasto a causa delle polemiche seguite alla morte di un
manifestante. Rémi Fraisse è stato colpito da una granata durante gli scontri
con le forze di sicurezza presso il cantiere di una diga nel sud-ovest della
Francia. Si
è appreso da un primo responso dall’autopsia che «il giovane è morto per un
esplosione, così forte da buttarlo al suolo violentemente», ha spiegato senza
rispondere alle domande il magistrato che si occupa del caso: «Secondo il
medico legale la morte è stata istantanea. In questo momento non possiamo né
confermare né smentire, sulla base delle lesioni riportate, se l’origine delle
ferite sia una granata lanciata dalla zona dove si erano schierati i poliziotti»,
ha continuato il procuratore: «Bisogna per questo attendere nuove analisi che
saranno effettuate dalla polizia scientifica di Toulouse». Tutta la mia
solidarietà, senza confini.
Nessun commento:
Posta un commento