Intevista a Daniel Estulin. Di Andrea
Indini
"Il
Bilderberg non è più così importante, la vera politica si svolge a un livello
sovranazionale, al di sopra dei governi". E fa i nomi di chi governa il
mondo da dietro le quinte. "Tutti
gli eventi sono tra loro interconnessi. A leggere i giornali sembra che gli
scontri in Ucraina siano un problema a sé, completamente slegati dagli scontri
razziali di Ferguson o dalle persecuzioni razziali e religiose in Iraq e
Siria". Prima
di entrare nel merito delle tensioni tra la Russia e la Nato, Daniel Estulin,
ex KGB e controverso autore del libro "La vera storia del club
Bilderberg", ci tiene a spiegare che "la Terra è un pianeta
piccolo" e che, per andare fino in fondo, è fondamentale capire chi tira le
fila. Perché "noi siamo solo burattini". Estulin
nasce nel 1966 a Vilnius. Della sua vita non si sa molto. Ma, chiacchierando, è
lui stesso a raccontare delle battaglie del padre per una Russia più libera,
della fuga in Canada e della passione per la politica, senza divisione tra
interni e esteri, perché "la vera politica si svolge a un livello
sovranazionale, al di sopra dei governi, tra quelle persone che governano il
mondo da dietro le quinte". Li chiama "shadow master" (signori
dell'oscurità, ndr) e cerca di smascherarli nei suoi libri, da L'istituto
Tavistock in avanti.
Perché
la Nato sta alzando i toni con la Russia?
"Per
capirlo bisogna guardare a Detroit, uno scenario post-apocalittico degno di un
film di Will Smith. Le persone che tirano le fila del mondo vogliono le
guerre, la crescita zero e la deindustrializzazione e che ogni città del mondo
assomigli a Detroit."
Progresso
e sviluppo non dovrebbero essere direttamente proporzionali alla densità di
popolazione?
"Grazie
ai progressi tecnologici, le società si sviluppano, creano ricchezza e
costruiscono. Ma chi tira le fila del mondo sa che la terra è un pianeta molto
piccolo, con risorse naturali limitate e una popolazione in continua crescita.
Ora siamo 7 miliardi e stiamo già esaurendo le risorse naturali. Ci sarà sempre
abbastanza spazio sul pianeta, ma non abbastanza cibo e acqua per tutti. Perché
i potenti sopravvivano, noi dobbiamo morire."
Come
intendono fare?
"Distruggendo
le nazioni a vantaggio delle strutture sovranazionali controllate dal denaro
che gestiscono. Le corporazioni governano il mondo per conto dei governi che
esse controllano. Così è successo con l'Unione Europea."
E
Putin non rientra in questo disegno...
"Pensavano
di poterlo controllare..."
Perché
non ci riescono?
"La
Russia è una superpotenza nucleare. È questo che la rende tremendamente
pericolosa agli occhi di questa gente. La Cina, per esempio, ha una grande
popolazione ma non è una potenza nucleare. E per questo non è un pericolo.
Mentre l'economia cinese può essere distrutta nel giro di un minuto, le
tecnologie russe non possono essere annientate."
Dove
vogliono arrivare col conflitto in Ucraina?
"Togliere
il gas all’Europa per farla morire di freddo… Quando parlo di potere, non lo
identifico con persone che siedono su un trono, ma con un concetto
sovranazionale. L’idea è appunto distruggere ogni nazione."
Alla
fine non ci sarà più alcuna patria?
"L’alleanza
è orientata verso una struttura mondiale che per essere controllata ha bisogno
di nazioni deboli."
È
possibile fare qualche nome?
"Christine
Lagarde, Mario Draghi, Mario Monti, Petro Oleksijovyč Porošenko… tutte queste
persone sono sostituibili. Prendete Renzi: la sua politica conduce alla
distruzione dell’Italia. Perché lo fa, dal momento che dovrebbe fare l’interesse
del vostro Paese? Non è logico."
Non
è poi tanto diverso da Monti…
"I
vari Renzi, Monti, Prodi sono traditori dell’Italia, non lavorano nell’interesse
del Paese. Renzi non ha mandato politico, nessuna legittimazione, non è stato
eletto."
L'ultimo
premier eletto democraticamente è stato Berlusconi.
"E
questo è il motivo per cui c’è stato uno sforzo così ben orchestrato per
distruggerlo."
È
il Bilderberg a tirare le fila?
"Il
Bilderberg era molto influente negli anni Cinquanta, nel mondo postbellico. Ora
è molto meno importante di quanto non si creda. Organizzazioni come il
Bilderberg o la Trilaterale non sono il vertice di nulla. Sono la cinghia di
trasmissione. I veri processi decisionali hanno luogo ancora più in alto.
L'Aspen institute è molto più importate del Bilderberg."
Nessuno
ne parla.
"I
giornali mainstream fanno parte di questo gioco. Pensare che media come il New
York Times, il Washington Post o Le Monde siano indipendenti, è da idioti. I
giornalisti lavorano per azionisti, che decidono la linea editoriale del
giornale."
Vale
anche per l'Italia?
"Il
Corriere della Sera, la Stampa e il Sole 24Ore siedono spesso alle riunioni del
Bilderberg. Non c’è metodo più efficace che far passare le loro idee nella
stampa mainstream."
Anche
l'estremismo e il terrorismo islamico rientrano in questo disegno?
"Certamente.
Non è possibile credere che Obama lavori nell'interesse degli Stati Uniti. Come
è impensabile credere che un'organizzazione come l'Isis sia passata, nel giro
di poche settimane, dall’anonimato più assoluto a rappresentare la peggiore
organizzazione terroristica del mondo."
Come
si "costruisce" un nemico?
"Con
gruppi come Isis, Hamas, Hezbollah o Al Qaeda, succede quello che chiamiamo
blow-back, cioè quello che succede quando soffi il fumo e ti torna in faccia.
L'effetto è sempre lo stesso: si costruisce e si finanzia un gruppo
terroristico, in Ucraina come in Medioriente, e dopo un certo periodo di
gestazione questo ti torna indietro e ti colpisce. In ogni operazione non c’è
mai un solo obiettivo, ma sempre molti obiettivi. Un obiettivo lavora per te,
un altro contro di te."
Tutto
già calcolato?
"Un
qualsiasi attacco implica l'uso dell'esercito e, quindi, la necessità di
investire soldi nell'industria bellica. La formula è la stessa, cambiano solo i
giocatori. Oltre alla guerra ci sono modi diversi per ottenere lo stesso
risultato: la fame, la siccità, droghe, la malattie. Li stanno usando tutti.
Così da un lato distruggono il mondo economicamente, dall’altro usano i soldi
per sviluppare tecnologie così potenti e futuristiche da creare un gap tra noi
e loro sempre più marcato."
Eppure
faticano a contrastare l'ebola...
"Macché!
È solo un esempio per vedere la reazione della popolazione mondiale. Viene
presentata come un'epidemia ma ha ammazzato appena tremila persone negli ultimi
dieci anni. Ogni anno raffreddore, tosse e influenza ne uccidono 30mila solo
negli Stati Uniti. La prossima volta che ci sarà una vera epidemia,
conosceranno già le reazioni umane."
Sono cose che i più attenti sanno da tempo ... io ormai sono nella fase dell'indifferenza , non verso i problemi ma verso coloro che i problemi li creano , credo che fino a che la mia coscienza si ribellerà a questi schemi avrò sempre una discreta ancora di salvataggio
RispondiEliminaSempre che pensare di sfangarla non sia solo una mera illusione.
EliminaCome diceva quello scolaro napoletano?
......Io speriamo che me la cavo!