Testo di Anna Guaita
Un golden retriever che nessuno voleva, una femmina di appena un anno e
mezzo, è oggi l’eroina più ammirata d’America. Amber ha infatti tenuto in vita e salvato il proprio padrone che era
stato sbalzato nella neve e nel ghiaccio quando il suo gatto delle nevi ha
urtato una buca. L’incidente è avvenuto a 180 chilometri a nord di Anchorage,
in Alaska, domenica nella tarda mattinata. L’uomo, il 52enne Otis Orth, stava
recandosi in paese per fare delle spese, quando ha pensato di accelerare il
viaggio abbandonando la pista. Ma così facendo la sua motoslitta è finita in
una buca, capovolgendosi e catapultandolo a molti metri di distanza. Orth è
riuscito a sopravvivere più di 24 ore nella temperatura polare, con braccia e
gambe rotte e il volto graffiato e sanguinante, grazie al fatto che la sua
cagna gli è rimasta accanto. Nella notte glaciale, Amber si è sdraiata appiccicata
al suo fianco, posandogli il muso sulla pancia: “Il suo calore mi ha tenuto in
vita”, ha detto Orth dal suo letto di ospedale.
Ma anche dopo essere riuscito a sopravvivere a una notte nei ghiacci
dell’Alaska, con le ossa rotte, Orth sapeva che la fine era vicina. Un corvo ha
addirittura cominciato a “danzargli intorno” attratto dal sangue. “Avevo paura
per gli occhi, me li avrebbe beccati, mi avrebbe accecato, e non potevo muovere
neanche un dito”, ha raccontato l’uomo. Ma Amber non lo ha permesso: ha cacciato
il corvo abbaiandogli contro feroce, e gli ha impedito di riavvicinarsi.
Dopo varie ore, nel secondo giorno, Orth ha sentito il rumore di un
altro gatto delle nevi. “Ha detto alla sua cagnetta: “Amber, và! corri, và,
và!” E lei ha capito. La cagna è scappata verso il rumore, e si è messa a
rincorrere due fratelli, Tom e Maynard Taylor, che stavano percorrendo la pista
che Orth aveva scioccamente abbandonato il giorno prima. I due uomini temevano
si trattasse di un cane abbandonato, e hanno accelerato. Ma poi hanno notato
che Amber non cedeva, continuava a correre al loro fianco abbaiando, ma non in
modo aggressivo. Allora hanno rallentato e a quel punto la cagna è tornata
indietro, e si è seduta, sempre continuando ad abbaiare, come se volesse attirare
la loro attenzione verso un punto preciso. Così i due sono scesi dalla
motoslitta e le si sono avvicinati, e solo allora hanno sentito le grida di
Orth. Hanno subito chiamato i soccorsi, e mentre aspettavano l’elicottero hanno
cercato di riscaldare Orth che era oramai vicino al totale assideramento.
L’uomo perderà probabilmente alcune dita dei piedi, e almeno un paio
delle mani. Ma dovrebbe rimettersi. Nel suo letto di ospedale ha ricordato che
aveva preso Amber a Natale, dopo che la cagna era stata tenuta per un anno in
un canile perché la famiglia che l’aveva presa da cucciola aveva avuto una
bambina e non era stata capace di badare a tutte e due. “Amber ha sempre
dormito ai piedi del mio letto, sin da quando l’ho presa, ma ora credo che le
farò spazio al mio fianco – ha detto Orth. Credevo di essere stato io ad
averla salvata, e invece è lei che ha salvato me. Le devo la vita”.
Nessun commento:
Posta un commento