venerdì 3 marzo 2017

La vendetta del signorotto medievale verso i sudditi


Quale valore può avere venire a conoscenza di eventi criminosi accaduti a 11.000 chilometri di distanza? Lo stesso valore del venire a conoscenza di eventi criminosi accaduti a 11 chilometri da casa nostra. Mi dicono che in Gran Bretagna omicidi e rapine non hanno spazio nei telegiornali, ma noi italiani siamo abituati in altro modo: senza il nostro disastro quotidiano e i nostri morti serali non riusciamo nemmeno a cenare. In Gran Bretagna però ogni anno in maggio pubblicano la notizia dell’arrivo del cuculo. Forse gli inglesi sono più sereni e rilassati degli italiani? E allora, se i fatti di cronaca nera ci aiutano a capire la natura ferina dell’essere umano, indipendentemente dall’etnia e dal colore della pelle, sempre che avessimo ancora bisogno di saperlo, beccatevi quanto sto per raccontarvi.



Il fattaccio è successo una settimana fa, ma ancora i telegiornali ne parlano. Nel nord del Madagascar e per la precisione nel villaggio di Antsakabary, nella provincia di Befandriana, sono stati trovati due poliziotti morti ammazzati. Voi direte: capirai! Succede continuamente e dappertutto che i poliziotti vengano uccisi. Sì, ma il fattaccio non è questo. Arrivati sul posto due loro colleghi per svolgere le indagini del caso, hanno trovato una certa sospetta omertà da parte dei notabili del posto, a cominciare dal “fokontany”, il capo villaggio. Quello che è scattato nella mente dei due poliziotti investigatori lo sanno solo loro e Zanahary, il Padreterno. Fatto sta che, non ritenendosi soddisfatti delle risposte avute dagli anziani del villaggio, sono tornati di notte muniti di taniche di benzina e hanno dato fuoco alle case, per lo più capanne di legno con il tetto di paglia. Nel rogo sono morti una dozzina di bambini e un numero imprecisato di adulti. Molti sono finiti in ospedale con ustioni più o meno gravi. I due poliziotti sono tuttora irreperibili. 


A me vengono in mente quelle scene dei film storici ambientati nel Medioevo, laddove il signorotto locale ordina di bruciare le capanne dei contadini perché, a suo dire, non gli sono stati versati i dovuti contributi. Oppure, trasportandoci nei tempi odierni, gli imprenditori che si uccidono senza bisogno che le loro case vadano a fuoco, per il motivo che lo Stato oppressivo, che ci hanno fatto credere indispensabile, li costringe alla resa finale e fatale. Il governo assassino, sia esso di Destra o di Sinistra, scaglia ogni giorno metaforiche frecce incendiarie sui tetti delle nostre case.



Ieri sera al telegiornale nazionale, con Tina che mi traduceva, un funzionario del ministero degli interni si affannava a spiegare che i due poliziotti incendiari sono stati presi da un raptus di follia e che quando, e se, li troveranno saranno curati in un ospedale psichiatrico. Tina ha poi aggiunto che quando a rubare o ad ammazzare sono civili, prima di metterli in prigione gli si dà da tenere davanti agli occhi un cartoncino rettangolare, per la privacy, e li si fa riprendere dalle videocamere dei giornalisti, ma quando ad ammazzare o a rubare sono militari o poliziotti questo non succede. Può essere perché la casta degli uomini in divisa ha pudore a mostrare i propri elementi devianti e in ogni caso vuole sentirsi superiore alla popolazione e mantenere le distanze da essa. 


Del resto, anche dalle nostre parti abbiamo visto la fatica che la magistratura fa a mettere sotto accusa gli assassini di Stefano Cucchi, tanto per fare uno dei numerosi esempi. I nostri poliziotti “devianti” esercitano la violenza nel chiuso dei commissariati o delle carceri ma, per il momento, per nostra fortuna, non vanno in giro a bruciare le case mentre la gente dorme. Siamo decisamente più evoluti degli africani!




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