Fonte: Pianeta Donna
La fine dell’omertà su questo squallido argomento ha una data,
in realtà ha anche un nome, adesso. Lui si chiama Mauricio e nel
mese di novembre del 2016 ha deciso di dire basta allo scempio che
noi in realtà già conoscevamo come “la strage dei mai nati”.
Loro sono i figli di quelle mucche che vengono macellate nei
mattatoi, l’operaio deve aprire con il coltello il ventre della
madre gravida e quando il piccolo cade a terra lo trascinano allo
scarto. Mauricio ha una coscienza che va oltre il posto di lavoro e
decide di filmare il tutto e chiedere aiuto: “So che perderò il
posto ma in realtà lo spero, io o chi come me deve gettare il
vitello tra i rifiuti pieni di m….. A volte si muove, come se fosse
vivo. Lo facciamo tutti i giorni, almeno cinquanta volte a settimana.
In nome di Dio, come si fa ad ucciderli? Delle vacche incinte e dei
vitelli che stanno per nascere!”
La pratica è legale, avete capito bene, legale! A seconda della
maturità del vitellino si decide se buttarlo direttamente nel
tritarifiuti, oppure spellarlo ancora vivo per vendere la pelle per
l’abbigliamento. Mauricio ha filmato tutta la macabra procedura,
riprendendo anche la parte mostruosa del corridoio della morte. Cioè
dove le povere bestie, circa 1500 a settimana, riflettete sul numero,
vengono spinte con forconi verso la pistola che li stordirà,
purtroppo molti colpi vanno a vuoto e all’animale, per la fretta
della produzione, verrà tagliata la gola ancora vivo.
Gli animali capiscono cosa sta succedendo, per questo non
camminano, sentono i lamenti agonizzanti e vedono il sangue dei loro
figli e fratelli. Alcuni stati europei come la Svezia e la Danimarca
hanno chiesto, dopo una ribellione popolare di massa, che vengano
irrigidite le regole della macellazione. I mattatoi sono veri luoghi
di tortura, conta solo la produzione e Mauricio ha fatto qualcosa di
grande, non verrà dimenticato da molte persone che amano gli animali
e che si battono per la loro dignità dalla vita nell’allevamento
alla morte per decisione della bestia che è l’uomo. In molti
continuano a dire che non vogliono sapere quello arriva sulle loro
tavole, ma ignorare una realtà non fa venir meno la sofferenza che
si cela dietro di essa. Un grazie da parte nostra a quest’uomo che
ha deciso di denunciare e un grazie a te che ritenendo orrenda questa
pratica condividerai con i tuoi amici, succede anche vicino a te!
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