giovedì 27 ottobre 2022

Gli ultimi fiori, impollinati dagli ultimi insetti


Domenica mattina di fine ottobre. Spari. Sono preoccupato non tanto di essere colpito da una fucilata, ma di incontrami faccia a faccia con il mostro che ne è responsabile. Che dirgli, in quel caso, “Buongiorno” o “Assassino”? Una volta, tanti anni fa, lo facevo, li cercavamo e gli stavamo appresso, con lo scopo dichiarato di impedirgli di cacciare, ma eravamo un gruppo di persone, e si sa che il numero è potenza. Ora sono solo con la mia morosa, mia ospite per qualche giorno, sulle rive del Tagliamento di Fraforeano, alla ricerca di insetti, o di quelli che ne sono rimasti. Partite le rondini, ammutolite rane e raganelle, spento il frinire di grilli e cavallette, sono rimaste in circolazione solo poche piralidi, che si spostano di qualche centimetrfra l’erba bagnata, al nostro passaggio, mentre sono più vivaci i sirfidi. Eccone uno! E’ ancora intontito, non essendosi scrollato di dosso del tutto l’umido torpore notturno. E’ posato su una foglia di tasso barbasso. Mi dà tutto il tempo di fotografarlo, spostandomi per avere inquadrature differenti, visto che lui non si sposta. Anche la mia compagna gli fa un paio di foto, che sono quasi meglio delle mie, vista la migliore qualità delle lenti del suo I-phone. Io uso una Nikon D5300 ma, come già sapete, se non fosse per la successiva elaborazione da parte di Francesco Spizzirri, le mie foto sarebbero del tutto insignificanti.



Ci sono circa 6.000 specie di sirfidi (quando si parla di insetti i numeri sono sbalorditivamente esorbitanti) e l’Episyrphus balteatus che si vede in foto è il più comune in Italia e in Europa. Si tratta di ditteri capaci di sostenere un volo stazionario davanti ai fiori e a tutti sarà capitato, qualche volta, di vederli. Per questa ragione gli anglosassoni li chiamano “mosche elicottero”. Sono però famosi anche per un altro motivo: il mimetismo fanerico, o batesiano. Imitano cioè le api e le vespe, con cui pochi predatori vogliono aver a che fare. A meno che non si tratti di gruccioni, specializzati nel mangiare imenotteri, sono ben pochi gli uccelli o i mammiferi insettivori che amano nutrirsi di insetti dotati di veleno. Il sirfo lo sa e se ne approfitta. Noi sappiamo che è solo una mosca opportunista, ma per sua fortuna gli insetti non rientrano nella nostra dieta. Per lo meno, non ancora!

2 commenti:

  1. "Con la ricetta della nonninaaaa, zucchero latte, fior di farinaaaa(***), son fabbricati i biscotti Doriaaaa, un nome da imparare a memoria.... "Vecchia filastrocca caroselliana, chi se la ricorda?

    (***) farina da insetti ovviamente. Quella da imenotteri è per uomini veri, duri, rudi....

    Il demiurgo crudele ed assassino si è superato nella dovizia di specie vegetali ed animali create, quasi che tale abbondanza, dovizia, appunto, sia il segno di una mente malata piuttosto che di divini altruistici disegni eccetera. Qui c'è un casino di roba ragazzi e di vespe sarebbe stato sufficiente un modello solo. Mah! Oh come bella la natura parappappero, oh come giusta la natura parappappa '.

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    1. Bisognerà prendere l'abitudine di leggere attentamente gli ingredienti, prima di mettere la merce nel carrello. Ci vorrà più tempo per fare la spesa. Sempre che nell'etichetta scrivano che tipo di farina è stato usato.

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