Noi li conosciamo come centogambe o millepiedi, ma il nome scientificamente corretto sarebbe miriapodi, che vuol dire la stessa cosa. Sono anche conosciuti come chilopodi, ma attenzione, solo se hanno un paio di zampe per ogni segmento del tronco. Se invece hanno due paia di zampe per ogni segmento, si chiamano diplopodi. Il soggetto in foto è un litobio (Lithobius forficatus) una delle cinquanta specie circa che si trovano in Italia, la più comune. Tutte si somigliano, ma c’è una specie che non supera il centimetro di lunghezza e c’è il Litobio forficato che arriva fino a quattro centimetri. Tutte sono lucifughe, ovvero se viene ribaltato il sasso o il tronco d’albero sotto cui si trovavano, cercano subito di trovare un riparo.
Non racconterò come ho fatto a catturarlo e a fotografarlo, perché di recente ho avuto delle critiche da parte di un paio di animaliste ortodosse, alquanto intransigenti riguardo a come comportarsi con gli animali, compresi gli invertebrati. Mi atterrò quindi a un discorso denotativo, anziché connotativo come quelli da me fatti in precedenza. Riguardo alle accuse che mi sono state mosse, di essere un pessimo animalista, posso solo dire che certi insetti li uccido deliberatamente: mosche, zanzare, simulidi, tutti ematofagi. Per non parlare di pulci e zecche che parassitano il mio cane e che, quando riesco ad acciuffarli fanno la stessa fine. Si dovrebbe avere compassione anche per loro? Se fossi un buddista di quelli tosti, forse rispetterei anche quei fastidiosi parassiti, nostri e dei nostri animali domestici, ma non sono buddista ed, evidentemente, non sono neanche animalista. Come credevo, fino all’altro ieri, di essere. Grazie a Francesco Spizzirri per la sua bravura nell’elaborazione delle foto che, passando per le sue mani, diventano dei piccoli capolavori. E grazie anche a voi, chiunque legga queste note, per la vostra pazienza.
I colori delle due foto ricordano i pittori fiamminghi, ed anche i soggetti sono abbastanza inquietanti. Meno male sono piccoli....
RispondiEliminaContinuazione:
RispondiEliminaSe comandassero i millepiedi, magari farebbero la fortuna dei calzolai, ma non so come si metterebbe per gli umani. Qui tutto è sopraffazione, il più grande, il più astuto, tiranneggia i suoi simili. E pure altri esseri viventi. Così è, piaccia o non pia ci, Mors tua vita mea
Partono i commenti a casaccio, riprovo domani, come non detto.... Sorry.
RispondiEliminaUna delle due animaliste che mi hanno criticato, l'ho bloccata, per il suo bene. All'altra ho chiesto se voleva essere bloccata, ma ha risposto che non serve.
RispondiEliminaSe voglio continuare a fotografare in laboratorio piccoli animali, devo sbarazzarmi di chi mi fa notare quanto poco animalista sia tale operazione.
Hanno ragione entrambe, sul piano teorico, ma io voglio seguire la mia passione di naturalista, benché leggermente predatoria.
Sono una cattiva persona, per questo?
Domanda retorica.
A causa di invii fuori controllo di miei commenti, a causa del mio fasullo pc, ho perduto l'ispirazione oramai e non vado oltre, anche considerando che l'argomento è piuttosto delicato.... Difficile non sporcarsi le mani di sangue in questo mondo, più o meno volontariamente eccetera, posto non esistono umani con la coscienza immacolata, ma solo umani con la memoria corta...
RispondiEliminaDi ritorno dall'aver piazzato la foto trappola, stamattina, mi aggiravo sul prato umido di rugiada alla ricerca di qualche artropode meritevole di attenzioni, quando all'improvviso un cortippo bruno (una cavalletta) mi è saltata dentro il retino che reggevo nella mano destra, e non se ne voleva andare.
EliminaLe ho detto che non l'avrei portata via con me, perché di foto di cavallette marroni ne ho già fatte abbastanza, ma non mi dava ascolto.
Così, l'ho dovuta scuotere via. Non se ne voleva proprio andare.
Ragionando in base al pensiero magico, di cui tutti noi serbiamo traccia nei precordi, come si può interpretare tale evento, nel contesto di cui all'oggetto?