Da cosa si capisce che questa Tettigonia viridissima è un maschio? Semplice! Perché è privo di oviscapo. Le persone che non hanno grande dimestichezza con la zoologia, e magari sono anche un tantino zoofobe, quando vedono una tipula danno fuori di matto, e fanno di tutto per ucciderla. E quando vedono una Tettigonia femmina, munita di un lungo oviscapo a sei valve, subito pensano a quanto dolorosa potrebbe essere la puntura di questo insetto, senza rendersi conto che tale organo serve alla cavalletta per deporre le uova in profondità nel terreno, e non per pungere i malcapitati. E’ quindi un organo riproduttivo, non difensivo.
Se durante l’estate, con il caldo, ero io che andavo in cerca di insetti, durante l’autunno, con il freddo incipiente, sono loro che vengono a cercare me. E lo fanno nei momenti meno opportuni, quando per esempio in casa sto facendo altro. Proprio così è andata con la Tettigonia. Siccome nelle settimane scorse ne avevo fotografate altre, l’altra sera che ne ho trovata una nel laboratorio, le ho detto: “Adesso non ho tempo, se ti trovo ancora qui domani, mi occuperò di te”. L’indomani mattina ce l’avevo in camera.
Perciò, avendo tempo, mi sono occupato di lei, anzi, di lui. Fatte le foto, l’ho liberato in giardino, anche se lui era entrato in casa proprio per trovare un luogo tiepido dove passare l’inverno. Se dovessi ritrovarmelo in casa, lascerò che si scelga un posto dove svernare. Normalmente, a dormire nelle soffitte vanno le vanesse io. La maggior parte dei tettigonidi vive nei paesi tropicali ed è vegetariana, ma ve ne sono alcune specie onnivore e, altre, decisamente carnivore. Le mie prime cavallette carnivore le ho incontrate in Madagascar.
Qui da noi ve ne sono due facilmente abbordabili ai profani, la viridissima e la cantans. I maschi di quest’ultima, come dice il nome, sono dotati di organi stridulanti, sulle zampe, che rendono le sere d’estate piacevoli da passare all’aperto, con la loro “musica” struggente di sottofondo, insieme a quella dei grilli, monotona e triste. Quando la temperatura scende sotto i 12 gradi, i maschi di Tettigonia smettono di cantare, diventano torpidi e aspettano che il sole del giorno dopo gli ridia vigore. A rovinare l’idillio, nelle sere d’estate - non c’è rosa senza spine - ci pensano purtroppo le zanzare. Ma a rendere stupende queste foto è stato Francesco Spizzirri, esperto fotografico, la cui collaborazione in questo periodo rende le mie foto dei piccoli capolavori. Osservate la foto d’apertura: della Tettigonia si vedono perfino i...brufoli! Quando mai nella vita vi capiterà di vedere i...brufoli di una cavalletta?!
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