Il fascino di parlare con gli alberi. Se vi capita, in una qualsiasi stagione, di attraversare la Foresta Umbra, sul Gargano, accostate l'auto in una piazzola di sosta, incamminatevi per quanche minuto nella foresta fin quando non sentirete più alcun rumore se non il gossip degli uccelli e lo stormir delle foglie al vento che vien giù dal mare. Appoggiatevi ad un albero, parlate con lui, raccontategli le vostre ambasce, i vostri problemi, le speranze, i desideri, gli affanni, i ricordi, non ci crederete, ma quell'albero parlerà, vi parlerà col fruscio delle foglie cullate dal vento. Svanirà il tempo, lo spazio, la gravità, sarete leggeri come le foglie, vivrete una esperienza che segnerà per sempre il resto della vostra lunga vita.
S'io fossi un albero, non mi fiderei di un umano che mi cinge il tronco, posto avrei il timore ch'egli prendesse le misure in modo da appoggiare la motosega nel posto più adatto...
RispondiEliminaE' un po' antropomorfizzata, ma rappresenta comunque un degno punto di vista, altro.
EliminaL'autore ha ammesso di essersi abbandonato al sentimento poetico.