La stessa faina che qualche giorno fa si era portata via tutto, ovvero tre prugne e una pannocchia, stavolta ha tralasciato la mela tagliata a pezzi, la mezza pannocchia e alcuni grappoli d’uva. Anche la volpe, lo scoiattolo e il riccio non devono aver gradito il cibo che ho usato come esca. Idem per il merlo femmina, che però in questo caso ha fatto la sua sporca figura, rendendo minimamente accettabile il video. Tuttavia, quando sono andato a ritirare la fototrappola, la mezza pannocchia non c’era più, segno che qualcuno era riuscito a portarsela via senza far scattare la fotocellula. Sospetto che sia stata la faina stessa. Quello che non capisco è la diversità di comportamento. Cosa devo pensare, che la volta precedente fosse affamata e stavolta no? L’uva non l’ha toccata nessuno, i pezzi di mela solo le limacce rosse, ma la pannocchia qualcuno deve essersela presa. Ora che il mais è stato tutto raccolto nei campi, dovrò andare al circolo agrario a comprarne, se voglio provare ancora con un cibo che gli animali della mia zona conoscono. Ma dovrò anche cambiare il sito, visto che la faina che vi abita sembra essersi smaliziata. Oppure, sistemare la fototrappola più in alto, fuori dalla portata della vista del mustelide. Più in alto, fra i rami degli alberi e possibilmente più lontano dall’esca. S’impara facendo. Come uccelli, fino ad ora, ho filmato una cinciallegra, alcune cornacchie grigie, una ghiandaia, ma questa solo di sfuggita perché sospettava qualcosa, e codesta merla, del tutto confidente. Gli aironi cenerini del Tagliamento, in pieno giorno, hanno fatto dietro front in volo, semplicemente perché, andando a pescare i pesci in una pozza l’estate scorsa, hanno notato qualcosa di strano. Stesso comportamento adottato dalle garzette. Evidentemente, anche fra gli uccelli vi sono quelli più diffidenti degli altri: corvidi e ardeidi sono più scaltri dei passeracei cinciallegra e merlo. Non so, comunque, se da questo posso ricavarne una regola generale.
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