Il Signore nella sua infinita bontà ci ha dato non solo la bocca e lo stomaco ma il gusto per assaporare il cibo. Ha fatto in modo che la riproduzione fosse gradevole (ma molto dipende con chi ti riproduci) e anche il dolore può essere amico quando dice al corpo che qualcosa non va. Ci ha dotato della parola e le parole non servono solo a comunicare ma per fare poesia, con il naso inaliamo profumi oltre all'aria e con gli occhi possiamo godere della dirimpettaia quando stende il bucato. Al Signore nella sua bontà infinita non interessa la nuda vita perché l'uomo non vive di solo pane e non lo vuole un armento di deficienti. Ci ha graziati con il libero arbitrio ed è un dono inespugnabile per godere dei piaceri dell'esistenza. Lo Spirito vola tra la gente umile come gli scaricatori di porto, gli intellettuali li schifa proprio. Poi certo ha esagerato e si è fatto prendere la mano. Sul piano anatomico ci ha messo la sala giochi vicino al gabinetto e non si può non ravvisare una certa goliardia. E ci ha regalato Parenzo e la Lucarelli. Ma il Signore nella sua infinita bontà una almeno l'ha accessoriata con due supreme mammelle, affinché la sua creatura munita di ragione potesse chiedersi: ma Parenzo, che c@zzo l'ha creato a fare?
Simpatico il testo, anche per chi non crede, come me.
RispondiEliminaMa se al posto di Dio ci mettiamo l'evoluzione genetica, tutto resta (quasi) uguale, salvo un dettaglio: il libero arbitrio che noi, contrariamente al senso comune, non abbiamo.
Questo è il parere di una scienziata sull'argomento:
https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2015/09/io-robot.html
Io, robot.
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