lunedì 3 ottobre 2022

Quando si dice essere in sintonia con la Natura!



Fonte: La Botanica

Questo è il nostro posto. Siamo fatti per questo. Per sederci sotto gli alberi. Per guardar rosseggiare le mele. Per accarezzare con lo sguardo la china del monte. Questo è il nostro posto. Siamo fatti per questo. Per ascoltare la pioggia, per percepire il lento degradare del sole. Per perdere il tempo come lo perde il faggio. Per lavorare sodo come l’ape e per godere, per ingrassare come il bombo. Quando mi manca qualcosa, a cercarlo vengo sempre qui. In mezzo alle bacche. Tra l’umidore della rugiada e il taglio d’oro dei raggi del sole. Quando mi manca qualcosa, vengo sempre qui. A imparare la lezione dalle felci. A ripassare i dettami dei lombrichi. E se sembra che non mi parlino, io aspetto. E se sembra che non mi parlino, è perché non comunicano a parole. E così poi me ne vado a casa intontita di sollievo. Anche oggi, la terra aveva qualcosa da dire. Anche oggi, il mio sangue l’ha ascoltato per me. E se non ho capito, non importa. Il messaggio del melo non passa dalla testa. Diventa polpa direttamente nel cuore.

8 commenti:

  1. Scarponcini, pantalone tattico, giacca a vento..... Se fosse ignuda la nostra Botanica cercherebbe un riparo, altro che..... Ma ci faccia il piacere!

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    1. Sono parole poetiche, nate da un sincero amore per la Natura. Sono la sublimazione delle difficoltà materiali che la nostra specie ha nel rapportarsi con l'ambiente per noi ostile.

      Non è curioso che un poeta biasimi una poetessa? Una collega?

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  2. Nessun biasimo, mi sembra un coacervo di melensaggini.....

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    1. Siccome penso che tu sia un poeta vero, non ho difficoltà a credere che le parole della ragazza siano melense. Forse è solo un modo ingenuo di manifestare il suo amore per la Natura.

      Ognuno lo manifesta a modo suo. Anch'io, probabilmente, qualche volta divento melenso.

      Il Troll Palladio, nella sua ultima ingiuria nei miei confronti, è arrivato a chiedermi quanti anni ho, come se fosse un ragazzino.

      Comunque, la ragazza fa parte della folta schiera di cittadini che lasciano un lavoro ben retribuito, come quello di bancario, per mettere su un allevamento di capre o una coltivazione di mirtilli.

      In Friuli e in Carnia, personaggi del genere finiscono sui giornali.

      Sbatti il mostro in prima pagina?

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  3. Scelte temerarie e provvisorie, a mio avviso. Quando gli anni avanzeranno la menopausanda sarà costretta a scendere a valle, vicino al medico di base, l'istituto analisi eccetera... Parlo in generale, ovviamente, non mi riferisco a nessuno in particolare. A volte la vitamin baita è altresì corroborata da un più o meno robusto contributo genitoriale....

    Grazie per il poeta......

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    1. Ho anch'io fatto una cosa del genere, ma solo per rispondere ad un sogno che avevo fin da ragazzo: andare a vivere in montagna.

      Sei anni in Comune di Comeglians.

      Una baita in mezzo ai boschi. Posti stupendi e dalla terrazza vista sulla Val Degano.

      Quando ci sono arrivato, avevo una ragazza. Poi, la rottura e negli ultimi tempi infatti soffrivo di solitudine.

      Non ho coltivato mirtilli, ma patate e pomodori, i quali non crescevano mai perché in montagna non c'è abbastanza sole che li faccia maturare.

      I carnici mettono patate e fagioli, principalmente.

      Nel 2006 ho venduto la baita ed è cominciata la mia avventura con il Madagascar.

      In quell'anno, sull'aereo, conobbi Francesco, il fotografo che segue il blog e che rende le mie banali foto dei piccoli capolavori.

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  4. Lei si sente bene nella sua situazione?
    Tutto va bene.Ognuno di noi è nel suo cammino di perfezionamento lei è nel suo e tanto basta, imparerà quello che le è necessario o quello che le serve per ed in questa vita,poi ci sarà la prossima ed imparerà un'altra lezione.Saluti.
    P.S voglio essere positivo con lei e con me,troppo male in questo momento nel mondo,meglio essere positivi.

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    1. Sono d'accordo.

      Se dobbiamo essere vaporizzati, è meglio che succeda in un bosco o nel proprio campo, in mezzo agli ortaggi, piuttosto che in un bunker atomico pieno di gente terrorizzata.

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