Testo di Matthias Freeman
Il ministro degli Interni Marco Minniti è tornato dal vertice con
Francia e Germania con in tasca un accordo generico su un "codice
comune" sulle Ong attive nel soccorso dei migranti in
Mediterraneo. La verità è che il faccia a faccia è stato
interlocutorio, se non negativo: il presidente francese Macron non
intende cedere infatti sul no ai migranti economici e la linea dura
che si traduce sullo stop al passaggio di extracomunitari tra
Ventimiglia e Mentone. Secondo l'ammiraglio Alessandro Picchio,
già consigliere militare dei governi di Silvio Berlusconi e Mario
Monti, la questione è torbida. "C'è un disegno contro
l'Italia", spiega al Messaggero puntando il dito contro quelle
Ong che fanno gli interessi non dei migranti, ma di chi le finanzia.
"Il problema va risolto in Africa dall'Onu e dall'Unione
europea".
"Nel Mediterraneo - spiega l'ammiraglio - ci sono
organizzazioni che con la scusa di essere non governative, si
lasciano guidare da uno spirito anarchico. Potrebbero presentarsi
davanti a un porto francese o spagnolo o perfino del Nord Europa.
Sono navi che in teoria non hanno uno Stato di riferimento, ma chi le
finanzia, e i finanziatori spesso non sono italiani. Chi vuol creare
difficoltà all'Italia? Da un lato le Ong seguono proprie logiche,
dall'altro sottostanno a interessi finalizzati a ostacolare il nostro
Paese". Una delle chiavi è il fallimento degli accordi
bilaterali firmati a suo tempo con i Paesi nordafricani per limitare
i flussi. "Hanno smesso di funzionare dopo la guerra in Libia,
destabilizzata da Paesi come Francia e Gran Bretagna per non lasciare
all'Italia il petrolio libico".
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