Fonte: La nuova bussola quotidiana
Mi è stato segnalato un
articolo pubblicato da Teen Vogue che ha l'obiettivo di educare gli
adolescenti al sesso anale
(http://www.teenvogue.com/story/anal-sex-what-you-need-to-know).
Cosa ne penso? Francamente? Penso che siamo oltre al disgustoso,
oltre all'orripilante... siamo al ridicolo. Partiamo dall'inizio,
quando si spiega ai ragazzini che «non
tutti fanno del sesso “pene nella vagina”». Eh, già: il sesso
«in vasu naturale» si chiama «pene nella vagina», così
risolviamo il problema di cosa sia naturale e cosa non lo sia. Dopo
aver abolito la parola «naturale», l'articolo ci stupisce con
ulteriori acrobazie lessicali. Non esistono maschi o femmine:
esistono «possessori di prostata» e «non possessori di prostata».
Dite la verità... non avreste mai potuto pensare ad una cosa simile,
vero? Poi arriva la parte pratica, che consiste in tre punti: 1)
«Andateci piano» (senza specificare perché); 2) «Il lubrificante
è essenziale» (senza specificare perché); 3) «Sì, potrebbe
esserci della cacca. Aspettarsi di fare sesso anale e di non
imbattersi nella cacca è irrealistico”.
A questo punto... link adun articolo sulla cacca,
rullo di tamburi ed ecco la bomba: «Tutti fanno la cacca». Non
l'avreste mai detto, vero? Meno male che ci informa la stampa
progressista, altrimenti saremmo rimasti nell’ignoranza. Dulcis in fundo, un
post-scriptum: «Questo
articolo è stato aggiornato per includere l'importanza di utilizzare
la protezione [il preservativo] durante il sesso anale». Capito?
L'hanno aggiunto dopo. Ma a parte quest'aggiunta postuma, non c'è
una sola parola riguardante i gravissimi rischi del sesso anale
(malattie, lesioni e prolasso del retto). Questo articolo ha avuto
diverse reazioni: dalla mamma che brucia la rivista (il
cui video ha avuto più di un milione di visualizzazioni) al
giornale che ha trovato l'articolo troppo poco progressista. Le donne
sono infatti definite in base a cosa loro manca e l'uomo ha (non il
pene... la prostata!), e nei disegni (sì, ci sono anche le
illustrazioni...) viene indicato l'organo del piacere maschile
(nuovamente: la prostata!) e non quello femminile (il clitoride).
Insomma: il mondo è bello perché è vario.
Fin qui non ci sarebbe
molto da commentare, se non i soliti «Che tempi,
signora mia...», «Dove andremo a finire...» e cose del genere. Ma
allargando un po' la visuale si scoprono alcune cose curiose, se non
interessanti. Partiamo dall'autrice, Gigi Engle, presentata come
«educatrice sessuale» (altrove si definisce «femminista»). Dalle
foto che circolano in internet, più che «educatrice sessuale», si
direbbe esperta di «oggetti sessuali», visto che ne ha sempre in
mano uno. Per Teen Vogue (ricordiamolo: una rivista per adolescenti)
ha scritto altri articoli con questi titoli: «Consenso e BDSM
[Bondage, Dominazione, Sado-Maso]: cosa
dovresti sapere»; «Come
masturbarti se hai un pene»; «Come
masturbarti se hai una vagina».
Di questa educatrice
sessuale, però, sappiamo anche altro. Ad
esempio, conosciamo la sua vita intima: «Sono una grande bugiarda e
una nota traditrice. Credo che il mio passato impulso verso il
tradimento sia dovuto al fatto che non ho mai davvero voluto
impegnarmi in una relazione, nonostante
egoisticamente desiderassi tutti i benefici di averne una».
Inoltre sappiamo che... parla da sola. No, ci assicura, non è matta:
«Pensare ad alta voce mi aiuta a dare
un senso alle cose che dico». Forse è un po' sorda...
Ma Gigi Engle non è
l'unica responsabile per questo geniale articolo. La
responsabilità è sicuramente della giovanissima direttrice della
rivista, l'ebrea afro-americana Elaine Welteroth. Quando è stata
nominata direttrice della versione giovanile di Vogue (fino ad allora
dedita a moda e celebrità) la rivista stava attraversando un periodo
di crisi. La Welteroth ha reagito trasformando un frivolo giornale
per ragazzini in un manifesto di propaganda liberal. Lei stessa ha
dichiarato: «Penso
che i nostri lettori si considerino degli attivisti». Non è
certo un caso se, nel dicembre scorso, la rivista ha ospitato un
articolo che attaccava personalmente e direttamente Donald Trump,
accusato di «risvegliare il bigottismo, incoraggiare
l'odio e normalizzare la menzogna». E non è un caso
nemmeno se, nell'agosto dello stesso anno, ha pubblicato un
articolo firmato
da Hillary Clinton.
Welteroth condivide la
responsabilità con un'altra star del giornale, il
direttore dell'edizione on-line Phillip Picardi. Difende a spada
tratta l'articolo perché, gay cresciuto in una scuola cattolica, si
lamenta di non aver ricevuto istruzioni adeguate sul sesso anale; ha
trovato il modo di rimediare. In un suo tweet ha scritto: «La
generazione Z sarà la più queer e la più coraggiosa di sempre».
Grazie a Teen Vogue, ça va sans dire. Potremmo dire anche parecchio
a proposito del gruppo editoriale che sostiene questo progetto, la
Advance Publications della famiglia Newhouse (Neuhaus), proprietaria
di un vero e proprio impero della carta stampata che comprende Vanity
Fair e Wired, già noti ai lettori della Bussola per le posizioni
ultra-liberal...Ma andremmo troppo lontano. Per ora fermiamoci qui...
ce n'è pure d'avanzo.
Nessun commento:
Posta un commento