Fonte: Il Gazzettino
Caro Direttore, mi
chiamo Francesco e sono nato nel 1963. Di vaccini sono ignorante come
il 90% dei cosiddetti no-vax che non mi pare abbiano un comitato
scientifico ufficiale su cui basare la loro filosofia, ma più spesso
qualche lettura e fobia trasmessa da internet. Sulla questione dico
solo due cose. La prima nasce da millenni di cultura
filosofica. Socrate: il vero saggio é colui che sa di non sapere. La
seconda più moderna: condivido il pensiero del virologo Burioni «la
scienza non é democratica». Per discutere con competenza di vaccini
serve minimo una laurea con specializzazione in virologia, se no
parliamo di niente. La libertà di pensiero e di azione quando si
tratta di salute pubblica sono concetti democratici da mettere da
parte per non esporre i nostri figli e noi stessi a malattie
pesantissime. Io da ignorante in materia mi affido alla
scienza, allo Stato e un de minimis alla esperienza personale, che
sarebbe questa. Mi chiamo Francesco perché mio zio portava lo stesso
nome e alla età di 4 anni è morto devastato dalla difterite. Nel
1969 ricordo i colpi di tosse che di notte svegliavano il condominio,
quelli di un mio amichetto colpito dalla pertosse che per poco non è
morto. Quindi ottima davvero la obbligatorietà dei
vaccini e per favore non politicizziamo pure questo.
Francesco
Cera
Caro
lettore, su queste pagine abbiamo difeso il diritto di chi è
contrario ai vaccini di sostenere le proprie tesi. Dobbiamo però
anche dire che quella dei no-vax ha sempre più le caratteristiche di
una vera e propria ideologia che, come tale, si nutre di irremovibili
certezze, prescinde spesso dalla realtà ed è animata da un furore
iconoclasta verso chi ha opinioni diverse. Purtroppo
questo non aiuta un sereno confronto su un tema così delicato e
dalle evidenti implicazioni collettive. Opporsi ai vaccini non può
infatti essere considerato un semplice problema di coscienza
individuale. Lo dimostra il caso che abbiamo raccontato
sull'edizione di Padova del giornale di ieri: un papà e una mamma,
genitori da poco e residenti in Portogallo, hanno deciso di non
venire a Padova per paura che il proprio figlio di nemmeno un anno e
quindi non ancora vaccinato possa contrarre il morbillo, una
patologia che, sradicata in altri Paesi (il Portogallo è fra questi)
grazie ai vaccini, è tornato invece a diffondersi in
Italia. Qualcuno potrà dire che si tratta di un caso
limite. Può darsi. Ma il fatto resta e dovrebbe far riflettere anche
chi scende in piazza contro i vaccini.
Roberto Papetti
chi sa di non sapere, o si informa SCIENTIFICAMENTE o sta zitto. Si legga il bugiardino, e se non sa il significato delle parole lì contenute, le digiti su Google, vada alla 4 e 5 pagina e si istruisca. Ranieri Guerra sarà il "camerata" della Lorenzin, non il Compagno. Ci siamo informati anche noi su RG ed abbiamo trovato la replica del CODACONS alle sue affermazioni che, rispondendo ai dubbi sollevati dall’associazione, ha spiegato di essere stato “membro di garanzia del consiglio d’amministrazione della Fondazione Smith Kline (non Glaxo)”….ma…a quanto risulta dallo stesso sito internet della Fondazione Smith Kline, l’ente “si mantiene grazie al finanziamento liberale annuale non vincolante del socio fondatore GLAXOSMITHKLINE SpA” rende noto il Codacons – Basta collegarsi alla pagina web della Fondazione (http://www.fsk.it/la-fondazione/storia-della-fondazione/) per reperire tale semplice informazione. E non è certo un mistero che la Glaxosmithkline sia una azienda leader nel mondo per la produzione di vaccini. E che non ci prenda per le natiche mentendo insieme a quella…ministra con cui sta.
RispondiEliminaGrazie per il tuo commento bene informato.
EliminaHai anche un nome, per caso?