Fonte: Il Piccolo di Cremona
È innegabile che, negli ultimi anni, le abitudini alimentari
siano cambiate radicalmente: insomma, oggi si mangia in modo diverso.
Si consuma meno carne e più verdura; si scelgono più spesso i
prodotti "a chilometro zero" o quelli biologici; insomma,
la consapevolezza rispetto al cibo è maggiore e, probabilmente, non
sono caduti nel vuoto gli ammonimenti di Umberto Veronesi in merito
alla cancerogenicità della carne. Ma c’è un aspetto del problema
da non sottovalutare: mangiare meno carne significa che c’è un
forte calo di ferro nel sangue, e questo si ripercuote anche sulle
donazioni. A dirlo è Ferruccio Giovetti, presidente dell'AVIS, che,
in una lettera inviata ai 5.700 iscritti, li esorta a mangiare più
carne. “Nell’ultimo anno, analizzando i vostri esame del sangue,
abbiamo rilevato un progressivo aumento dei donatori carenti di
ferro» e, per questo, si chiede ai donatori di cambiare la propria
dieta. «Vi ricordiamo che i cibi più ricchi di ferro utili al
vostro organismo sono le carni rosse (quella di cavallo è
sicuramente la migliore, ma anche il fegato e la carne di bovino
adulto) mentre legumi e verdure ne contengono una quantità
insufficiente».
Ma è dunque davvero così sconsigliato seguire
diete vegane o vegetariane? Ne parliamo con la nutrizionista Annalisa
Subacchi: «La tendenza al veganesimo e vegetarianesimo è molto
aumentata, ma il vero problema è che queste tendenze alimentari
spesso vengono seguite in modo non controllato, con il rischio di
andare incontro a carenze nutrizionali. Ad esempio, i vegani tolgono
carni, latticini, uova, e questo fa sì che venga meno la vitamina
B12. Poi ci sono vegetariani che tolgono la carne ma abusano di uova
e formaggi, con conseguente incremento di colesterolo». Insomma,
la dieta migliore resta sempre quella in cui si mangia un po' di
tutto. «La carne sarebbe sempre meglio mangiarla, anche se in
quantitativi ridotti - spiega la nutrizionista -. Oppure, si può
scegliere la cosiddetta "pescio-vegana", che prevede di
togliere la carne ma non il pesce».
In ogni caso, non è
impossibile stare bene anche seguendo regimi alimentari restrittivi
come il veganesimo: «L'importante è che vengano seguiti con
consapevolezza e magari con la consulenza di un professionista, che
sappia indicare quali alimenti assumere per non andare incontro a
carenze alimentari» spiega ancora Subacchi. «In merito alla carenza
di ferro, la carne non è l'unica fonte che consente di assimilarlo;
vi sono vegetariani con livelli di ferro elevato perché fanno uso di
frutta e verdura ricche di questa sostanza». In ogni caso, mai
iniziare a seguire una dieta vegetariana o vegana di botto: «Ci
vuole gradualità - evidenzia Subacchi -. Chi inizia con il
vegetarianesimo inizia togliendo solo la carne e mantenendo il pesce,
poi via via lo elimina e integra con i legumi».
Grande attenzione
poi va posta anche alla dieta dei più piccoli. «Ci sono genitori
vegetariani che fanno diventare vegetariani anche i propri figli. Non
è una cosa impossibile, ma è un percorso che deve essere seguito
con attenzione. In questi casi non si può improvvisare, altrimenti
il rischio è che al bambino manchino alcuni nutrienti fondamentali,
con conseguenti problemi per la crescita. Alimentazioni che siano
alternative a quella onnivora che il nostro corpo sarebbe programmato
per sostenere, devono quindi essere sempre programmate con un attento
controllo, e a maggior ragione quando si tratta di bambini».
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