Fonte: Il Fatto Quotidiano
E’ morto
in Norvegia, dove era latitante, Rike
Geerd Hamer. Un
nome che a tanti non dirà nulla ma che, in realtà, ha cambiato
(tragicamente) la vita di molti. Hamer era un medico, anzi un
ex medico, che
dall’inizio della sua carriera dimostrò egocentrismo e tendenza
alla truffa. Brevettò degli strumenti chirurgici che poi si
rivelarono pericolosi, chiedeva soldi agli amici che non restituiva e
mentiva sulle sue credenziali. Finché un giorno
fu protagonista
di una tragedia. Il
figlio Dirk fu ucciso da una fucilata in un fatto che poi si mescolò
al gossip estivo avendo come protagonista Vittorio Emanuele di
Savoia, della famiglia reale italiana. Questo evento distrusse
definitivamente la
sua psiche già debole e
lo fece impazzire. Iniziò a delirare, riservando alla memoria
del figlio una
devozione maniacale.
Un giorno raccontò che Dirk gli apparve in sogno svelandogli una
nuova cura misteriosa.
Hamer così iniziò a praticare
quella specie di stregoneria: tutte
le malattie erano causate da un conflitto,
un trauma vissuto durante la vita. Non serviva curarsi: capire il
trauma sarebbe bastato per guarire. Il diabete causato dalla paura
delle rane, il
tumore alla gola dalla paura
di soffocare, ma
le cose possono cambiare se si è mancini. Un delirio lucido.
Così niente
medicine, niente
antidolorifici. Questa cura, per Hamer, era già
nota agli ebrei, che però non la diffondevano per egoismo. Follia
evidente e
che, ovviamente, non ha alcun riscontro nella realtà. Ma Hamer non
era una persona sana e così iniziò ad inaugurare cliniche
private nelle
quali si praticava quel delirio. Uscivano tutti morti o in procinto
di morire, si raccontano episodi
raccapriccianti, persone
che per il dolore battevano la testa nel muro fino a spaccarsela e,
durante i processi che ha subito l’ex medico, le infermiere
ricordavano le condizioni pietose delle persone
ricoverate, l’assoluto
menefreghisimo di Hamer e
le sue idee pazzoidi (una
volta liberò delle galline in reparto per rendere allegro
l’ambiente).
Hamer fu incarcerato,
condannato, fu radiato
dall’ordine dei medici, ma
tutto questo non fermò la sua sete
di denaro. Fuggì
da un paese all’altro fino alla Norvegia, dove, in un rifugio
dorato, è morto pochi giorni fa. Ma Hamer era vecchio e le sue
teorie diaboliche sono state riciclate da molti altri truffatori,
soprattutto in Europa. Sono dei ciarlatani che, appropriandosi
della falsa “Nuova
medicina germanica”
(così Hamer chiamava la sua “cura”) la propongono a
malati disperati, ingenui. Sapendo che si tratta di una
truffa pericolosissima queste
persone sono molto diffidenti. I loro gruppi chiusi si
riuniscono e ricevono in segreto, chiedono di non parlare con nessuno
di queste cose. Per questo motivo ormai i gruppi “hameriani”
sono vere e
proprie sette.
Qualcuno le chiama “psicosette” perché agiscono condizionando
la psiche e
agendo sulla
volontà degli altri. Sono
tante le loro vittime, la donna con il melanoma morta a Torino perché
si era affidata ad una omeopata hameriana, la
ragazza padovana con la leucemia che ha rifiutato le cure efficaci e
tante altre.
Tutte convinte, subdolamente,
che ci fosse un’altra strada. C’era, era però una truffa. Hamer
è spesso dipinto come un genio incompreso, un
brillante scienziato,
un visionario geniale ma è sempre così, si esalta un
personaggio che, alla fine, è solo un semplice, banale, ordinario
ciarlatano. Gli
hameriani spesso cercano adepti in maniera subdola, organizzano
concerti, riunioni, convegni con titoli generici ma alla fine si
tratta solo di vere e proprie riunioni per cercare nuove vittime. Non parlano, non si espongono,
chi entra nelle loro stanze difficilmente
ne uscirà (vivo).
Poi c’è anche qualche medico. Per esempio quello che ha
organizzato un
corso presso l’Università di Salerno che,
saputa questa cosa, non ha fatto nulla di ufficiale, silenzio,
indifferenza.
Questo perché gli
hameriani, come qualsiasi setta, hanno i loro agganci, le conoscenze
giuste, sanno come muoversi, sempre in silenzio e cautela, senza fare
rumore. A loro interessa diffondere “il verbo”, attirare vittime
nella loro tela. Lo vedrete anche nei commenti su qualsiasi articolo
ne parla, sono spesso gli stessi appartenenti alle sette
hameriane che
partecipano. Studiateli, leggete tra le righe. Capirete
perché sono pericolosi. Una cosa però non l’ho capita
(o forse non voglio capirla), perché le istituzioni non
vogliano far nulla,
fanno finta di non vedere, non prendono provvedimenti. L’unico modo
per difendersi quindi è conoscerli. State
lontani da queste persone, siate
diffidenti, non cadete nella loro trappola. Miracoli non ne esistono,
chiedete al vostro medico di fiducia in ospedale, se vi dice di stare
attenti, fatelo.
Hamer è morto ma gli
avvoltoi no, girano
ancora lì in alto.
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