Fonte: The day after 2012
Da anni artisti, scrittori, sensitivi e persone normali la
sognano. La vedono. La percepiscono. Tutti la
chiamavano "l'Onda". La visione condivisa
infatti è paragonabile a un'enorme muraglia tsunamica, alta decine
di metri, che sopravvanza e abbatte città, s'insinua nelle frange
collinari e lambisce le montagne. Per i più senza ombra di dubbio si
trattava di acqua. Ma altri visualizzano sabbia desertica. Altri
ancora, una parte in verità minoritaria, immaginano (immaginano?)
che quel flutto ciclopico sia formato da un'immonda poltiglia di
color nero, una via di mezzo tra la pece e la vischiosità del fango
paludoso. L'Onda ha cominciato a infestare
l'inconscio del mondo con il superamento del confine tra il vecchio e
il nuovo millennio. In verità qualche isolata e troppo fioca voce si
era levata dal continente australiano già alla fine degli anni
Settanta, laddove decine di aborigeni dichiaravano di avere visto nel
Tempo del Sogno l'imminenza di una catastrofe planetaria da loro
chiamata, appunto, "l'ultima onda".
La
tradizione tribale australiana scinde il compunto del tempo in due
sistemi: quello oggettivo e quello del Sogno. Quest'ultimo è
costituito da cicli, alla fine dei quali la Terra subisce
l'Apocalisse. Gli aborigeni australiani vedevano l'Onda già
trent'anni orsono. Un regista di Sidney, Peter Weir, tentò di
avvertirne il mondo, ma come spesso capita ai registi più geniali fu
frainteso. E Weir in seguito decise di dedicarsi a qualcosa di meno
profetico e di più redditizio. Con il nuovo millennio i
presagi e le intuizioni hanno preso a dilagare. La tragedia dell'11
settembre 2001, per vie sottili, accelera la tendenza. Forse i primi
sono stati i pittori che la critica ha definito come "neovedutisti":
dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Francia alla Germania, pittori e
pittrici come Chiro Aoshima, Cyprien Gallard, Claire Sherman e Meng
Huang, hanno dipinto un mondo devastato da gigantesche maree e
deprivato dall'elemento umano.
Migliaia di persone al
mondo sognano l'Onda. Si tratta a tutti gli effetti di un sogno
ricorrente. Un'esperienza onirica di massa che, man mano che il tempo
procede in avanti, diventa sempre più dettagliata di particolari e
di varianti. Con un'ovvia considerazione sulla qualità umana di
tutte le persone che condividevano i sogni: uomini e donne che, per
natura propria o per mestiere o per scelta di vita, possiedono una
coscienza espansa di sé e dell'universo circostante. Basta
andare in rete e digitare su Google le parole chiave "onda sogno
ricorrente" ed esiste solo l'imbarazzo della scelta. Ecco tre
brevi esempi di quel che si può trovare..
Salve,
ragazzi. Ve ne ho già parlato e molti di voi mi hanno dato conferma
dell'identico sogno ricorrente. E' successo di nuovo. E' un'autentica
angoscia e non ne capisco il motivo. Comunque ho sognato ancora di
trovarmi in una località in prossimità del mare. Una passeggiata
fra palme e case in una tipica zona da villeggiatura. Stavo lì a
camminare con mia moglie, incinta come è nella realtà. Il tempo era
brutto, scuro. Ricordo bene - perché questi sogni, a differenza
degli altri normali, non svaniscono subito - che sia io che lei
abbiamo visto un'onda gigantesca che travolgeva senza alcuna pietà
una serie di alti palazzi di fronte a noi. Ci siamo presi per mano e
abbiamo cominciato a correre assieme. Io ero spaventato, non solo per
la nostra sorte, ma per il fatto che lei fosse anche incinta, e che
correre poteva rappresentare un serio pericolo per lei e per il
nostro bambino. Nonostante tutto, ero stupito nel sogno del suo
atteggiamento totalmente ieratico, fermo, deciso. Nemmeno un briciolo
di dolore o di paura traspariva dal suo viso, mentre io ero (e quasi
mi potevo vedere) invaso dal terrore. Abbiamo percorso una strada in
salita, e siamo arrivati a un'altura scoscesa fatta di rocce bagnate
dalla pioggia battente. Ci siamo spinti oltre una specie di scoglio
che formava una O, aperto per poco solo nella parte alta di pochi
centimetri. Il mio ultimo ricordo prima del risveglio è stato il
fragore di un'onda, a mio avviso veramente gigantesca, che ha colpito
quell'ammasso di rocce, che non ha ceduto, nonostante tutto,
lasciando passare solo qualche schizzo di acqua
fredda.
Oppure:
Il
sogno di una grande onda che si abbatte su coste, case e palazzi è
sempre più ricorrente tra la popolazione, in particolare molto
frequente nei soggetti con una spiccata interiorità. Il sogno dell'
Onda è un'importante metafora, un grande simbolo. La grande Onda sta
ad indicare il cambiamento, la metamorfosi del nostro mondo... un
eccezionale rinnovamento. Siamo dinanzi a una crisi di civiltà che
porterà grandi cambiamenti in ogni campo, sociale, economico,
ambientale... ma non solo, l'uomo in seguito a questa crisi potrebbe
arrivare anche ad un salto evolutivo che gli permetterebbe di
percepire nuove dimensioni... compreso il passaggio ad una nuova
dimensione temporale di realtà. Tutto ciò avverrebbe in seguito a
un cambiamento vibrazionale, dovuto all'arrivo di una nuova frequenza
planetaria, la cosiddetta frequenza misteriosa, già segnalata da
alcuni ricercatori e in particolare da diversi sensitivi. Alcuni, tra
l'altro, hanno scoperto che il campo elettromagnetico che circonda la
terra starebbe svanendo. Da qui è possibile quindi, la rivelazione
di quei mondi "ingannati" dalla luce elettromagnetica,
invisibili ai nostri occhi. Il sogno della grande Onda si può
benissimo associare alla fine del ciclo... la fine del quarto sole,
autentica profezia Maya, all'apocalisse (che significa rivelazione) e
all'arrivo dell'età dell'acquario, simboleggiata da una brocca che
riversa acqua. L'Onda è qualcosa che vedi da lontano... quello che
impressiona di più, oltre le sue dimensioni, è il suo inevitabile
arrivo.
E ancora:
Il
sogno ricorrente dell'onda sta cambiando. Prima era sempre con questi
elementi: tempo grigio, nuvoloso, io sulla riva che da lontano vedo
un'onda enorme che si avvicina alla riva molto velocemente. Ho paura
che mi investa e cerco di scappare ma non riesco a muovermi: ho le
gambe pesanti (forse per l'effetto della sabbia) ma alla fine di questi sogni, riesco sempre a salvarmi, a scappare sull'asfalto e l'onda
arriva a riva e si trasforma in una piccola onda. Ultimamente l'onda
in arrivo è immane e non è più un'onda d'acqua, ma una cascata di
materiale nerastro che da lontano cresce sempre più sino a oscurare
il cielo. E se anche questa volta riesco a scappare, l'onda mi prende
perché non esiste possibilità di sfuggirle.
Pagine
come queste sono centinaia, soprattutto in lingua anglosassone. Molti
scrittori hanno introiettato l'immagine dell'Onda come catastrofe
globale. James Ballard scrisse "Deserto d'acqua" all'inizio degli anni
Sessanta. E i ghiacciai più antichi del mondo si stanno sciogliendo
irrimediabilmente come neve al sole.
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