domenica 3 aprile 2022

Mauro B. ha fatto scuola


Il Rabdomante: L’uomo contemporaneo non si pone domande né, di conseguenza, cerca risposte. Vaga in una nebbia indistinta di una quotidianità frustrante e automatizzata che percepisce spesso senza senso ma a cui, criceto nella ruota, non riesce a porre rimedio. È un cavallo coi paraocchi.

Aradia: Poiché è intriso di materialismo, sguazza nel suo stagno con l'unico pensiero che sia migliore di quello del vicino. Non sopporta il dolore, la fatica, non ha dato nessun senso alla sua vita e la considerazione che ha di sé va di pari passo con il volgare esibizionismo da social.

Alessio Preti: No, peggio. Sono gusci vuoti che aspettano di essere programmati dalla moda di turno. Qualunque essa sia.

15 commenti:

  1. Aradia è l'unica ad aver colto il vero problema quando afferma "poichè è intriso di materialismo ".

    Torno per l'ennesima volta a ripetere che senza un collegamento spirituale ( ognuno deve trovare il proprio ) la vita esclusivamente biologica e materica , per avere un senso , o ha bisogno sempre di nuovi stimoli artificiali , o si traduce in un pessimismo misto di depressione e impotenza , in quanto i più sensibili captano che qualcosa non va ma si trovano inermi nell'affrontare quel qualcosa e, più o meno inconsciamente , spargono la loro apatia , aiutati dal contesto sociale che ci sguazza da decenni , forse nell'illusione del "mal comune mezzo gaudio"

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  2. Per senso di giustizia, di ricerca di verità, in omaggio alla denominazione di questo blog, bisognerebbe anche riconoscere che tutte le colpe non sono dell'individuo. Dipende anche dalle carte che la vita ti dà da giocare, ovvero la predetta vita, tramite il fato, riserva ad alcuni coppe di vino aromatizzato, ad altri pitali di schifezze. A mio avviso. Molti sostengono che chi si becca gli orinali da trangugiare se lo è meritato, in funzione della sua crescita spirituale, talche' evidentemente il mangiar me**a, lo sguazzarvici, giova all'innalzamento dell'anima, ti affranca dalla materia, ti trasla verso dimensioni spirituali più sottili. Mah! I giovinetti di Metro Manila, nelle Filippine, quelli che vivono, e sono la maggioranza, nelle bidonvilles, non hanno molte chances. Elemosinare, prostituirsi, rovistare nelle immense distese di immondizie alla ricerca di qualcosa da rivendere. Alcuni si immergono in luridi specchi d'acqua per recuperare le monetine che i turisti gettano per divertimento nell'acquitrino.... Non hanno tempo, modo, né intelletto, abrutiti come sono, di realizzare la loro squallida condizione propedeutica ad una sorta di catarsi eccetera eccetera... Ergo tempo sprecato, in brutto modo, anno da ripetere, magari in un altra bidonvilles. Facciamo di Rio de Janeiro stavolta.

    Noi dello spicchio "privilegiato" della crostata terrestre, abbiamo anche il tempo per i rovelli cerebrali. Per certi aspetti, nella sfortuna, siamo pure fortunati, se ci confrontiamo con i giovinetti di Metro Manila che si tuffano nella me**a per recuperare le monetine.
    Al peggio non c'è mai fine evidentemente, e se prima non soddisfi le esigenze del corpo, non vi è né tempo né energia per pensare allo spirito.

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    1. "crostata terrestre" sta per...crosta terrestre, immagino.


      Non mi addentro nelle questioni filosofiche perché non è il mio terreno e non mi sentirei a mio agio.

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    2. La mia è filosofia spicciola, buonsensista, a mio parere, se mi si passa il termine.
      Proprio crostata volevo dire, per render l'idea di una spazio orizzontale ben delimitato. Il nostro recinto, habitat. Crostata, pastrocchio, in senso un po' burlesco....

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    3. ma allora , pur essendo condivisibile quanto hai scritto...dove sta il problema ? quale soluzione adotteresti ? dove vedi gli ostacoli piu' grandi ? di chi e' la responsabilita' maggiore? a chi giovano queste condizioni di un terzo mondo quale diventeremo ? qual e' in nostro vero nemico ?

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    4. Citazione:

      "Crostata, pastrocchio, in senso un po' burlesco...."



      La crostata, con la marmellata di albicocche, mi ricorda la mia infanzia.

      Aiutavo mia madre a farla, arrotolando le guarnizioni come fossero plastilina o Pongo.

      Poi, prima di metterla in forno, mi dava la padella da pulire.

      E' un miracolo se non sono diventato diabetico.

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    5. @ Freeanimals
      A me la crostata piaceva di fichi oppure di albicocca. Però la mela faceva bene... Me la facevano con la marmellata di mele. Li, ma non solo, cominciò il mio agnosticismo....

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    6. Citazione:

      "marmellata di mele. Li cominciò il mio agnosticismo"



      La crostata di mele e l'agnosticismo mi ricordano "Gli asparagi e l'immortalità dell'anima".

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  3. ... terra uomo cielo ...
    Buona domenica
    Saluti
    Piero zeneixe

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  4. @ Ric
    Se la domanda è rivolta a me, trattasi di una domanda da un miliardo di rubli minimo, visto il periodo.
    Forse ridurre il numero di bestioline comporta meno lavoro di manutenzione, se poi tali bestioline devono impiegare tutto il dì per procacciarsi il becchime, rompono meno i marroni, sono meno esigenti. Ci siamo montati la testa, noi dello spicchio fortunato, mentre gli sfortunati sono troppi. Sforbiciata terapeutica. Jeder das seine, a ciascuno il suo. E le stelle stanno a guardare.

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  5. Comunque va considerato che noi "fortunati" guardiamo e giudichiamo in base al nostro metro , chi ci dice che i disgraziati abbiano più angustie di noi?
    Niente di più facile che non avendo i mezzi e la possibilità di apprendere tante teorie , perlopiù inutili , sul senso della vita , siano meno schizzati di noi e vivano nel vero senso della parola , cioè , visto che non possono , non si adagiano sulle sicurezze.
    A meno che il metro per stabilire la felicità o la pienezza del vivere sia determinato dal possesso di beni e di agi ... e qui si torna a quanto scriveva Aradia.

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    1. ... concordo ...
      Il guaio nostro, chi più chi meno ci cadiamo tutti, è quello di valutare con il metro nostro senza tenete conto se sia giusto o sbagliato o, semplicemente, non adattabile ad altri.
      Mentalità americanizzata che ritiene il suo "way of Life" l'unico giusto e per questo fa guerre da duecento e passa anni.
      Un saluto
      Piero zeneixe

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    2. vero Bobo.. Ma allora e' necessario ( come penso io ) stabilire quali sono le esigenze di base degli individui e di una famiglia . Il lavoro deve essere quel mezzo per ottenere i beni necessari vita decorosa. I beni necessari derivanti dal lavoro devono essere stabiliti dal popolo ,lo stato non deve assolutamente essere al sevizio e asservimento dei capitalisti e degli pseudo-imprenditori , banchieri , lestofanti , filibustieri e pezzi di mer... che si fanno chiamare uomini d' affari..allora srebbe tutto piu' facile..

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    3. Citazione:

      "chi ci dice che i disgraziati abbiano più angustie di noi?"



      Una cosa che mi colpì fin dai primi viaggi che feci in Madagascar, osservando la popolazione locale, è che vivevano in tuguri lerci e insalubri, ma passavano il tempo ridendo, cantando e ballando.

      Erano visibilmente felici (e lo sono anche oggi), pur vivendo con il classico dollaro al giorno.

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