giovedì 25 dicembre 2014

Anche nella manutenzione siamo a sovranità limitata

 

Testo di Adriano Rebecchi

Nei giorni scorsi, senza tanto clamore dei vari Comitati NO-F35 e politici annessi, l’Italia ha ottenuto l’appalto per la “riparazione, manutenzione, revisione e aggiornamento” del super caccia F-35 JSF per tutta la durata del progetto, cioè per oltre 30 anni visto che la sua durata è prevista al 2046. Il Governo italiano, come al solito, ha espresso grande soddisfazione per i posti di lavoro garantiti per un trentennio e per il fatturato previsto in oltre 4 miliardi di euro con l’indotto (ma l’Italia ha già speso 1,4 miliardi di euro per la costruzione dello stabilimento Faco e relative attrezzature e 1,5 miliardi tra ricerca e attività di supporto!!). Quello dei posti di lavoro è sempre stato l’alibi per far accettare alle popolazioni locali l’ampliamento delle servitù territoriali e l’impatto ambientale della trasformazione della base dell’Aeronautica militare italiana di Cameri (Novara) nella base di assemblamento finale con annessi voli di prova degli F-35 JSF.


Inizialmente, con la firma dei primi accordi (Governi D’Alema 1998 e Berlusconi 2001), si parlava di 10.000 posti di lavoro, scesi poi a 1.000 in occasione della nuova firma di impegno del Governo Prodi (2007) e a 600 all’atto della firma definitiva del Governo Berlusconi nel 2010. Attualmente, secondo i dati ufficiali dei sindacati presenti nello stabilimento Faco all’interno della base di Cameri, i dipendenti civili italiani sono 160 ai quali vanno aggiunti un centinaio di “trasfertisti” dirottati dallo stabilimento di Torino dell’Alenia, vi sono poi una cinquantina di romeni e 60 americani della Lockheed Martin, oltre ovviamente al personale militare e di sicurezza. Per questo motivo abbiamo sempre contestato l’alibi dei posti di lavoro, che sono tuttora molto modesti seppure importanti in questo momento di crisi, così come abbiamo contestato le battaglie dei vari Comitati pacifisti e antimilitaristi (con politici annessi) che si limitavano a chiedere semplicemente la rinuncia dell’Italia all’acquisto dei 131 caccia previsti (poi ridotti a 90 dal Governo Monti e forse ulteriormente ridotti dall’attuale Governo Renzi), anche perché gli attuali aerei militari in dotazione all’Aeronautica Italiana sono obsoleti e prima o poi andranno rinnovati comunque o con gli F-35 JSF o con altri analoghi.

Quello che andava denunciato e noi l’abbiamo sempre fatto era che il “know how” (conoscenze tecniche) era e rimane riservato agli Usa e alla Gran Bretagna (che avrà un’altra base di supporto per gli F-35 JSF) e ad Israele che pure non partecipa direttamente al progetto, mentre l’Italia e le altre nazioni europee partecipanti hanno competenza solo sulla struttura (sulla carrozzeria insomma). Questo fa sì che la parte della base di Cameri dove gli F-35 vengono completati con sofisticate attrezzature che li rendono invisibili ai radar e con armamenti altamente distruttivi (potenzialmente anche nucleari) è zona riservata, off limits, dove il personale italiano sia civile che militare non può accedere. Di fatto quindi buona parte della base di Cameri dell’Aeronautica Militare Italiana è diventata esclusivamente anglo-americana, un polo strategico altamente operativo situato in Italia ma fuori dalla nostra giurisdizione territoriale. E’ proprio su quest’ultimo aspetto che andavano incentrate le battaglie e le proteste contro scelte politiche che di fatto hanno confermato la nostra condizione di colonia, mentre ora i giochi sono fatti e il tentativo di ridurre ulteriormente gli F-35 JSF che l’Italia si è impegnata ad acquistare è solo un contentino, un ripiego oltretutto destinato al fallimento. 

4 commenti:

  1. Se un giorno promuoveranno un Nobel per l'imbecillità questo, andrà sicuramente appannaggio dei servili e ruffiani politicanti italioti! :-)

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    1. Vero, ma non dimentichiamo che fu Mussolini a far entrare in guerra l'Italia nel 1940. Sapeva che mettendosi contro la Perfida Albione si sarebbe scontrato anche con la potentissima America?

      Se sì, è stato un gesto scellerato di arroganza, poiché si è lasciato ammaliare dall'efficientismo teutonico. E l'apparenza inganna.

      Noi abbiamo perso la guerra, oltre che tradito i vecchi alleati, due anni prima della fine del conflitto, e ora ne stiamo pagando le conseguenze. Noi non abbiamo avuto un processo di Norimberga, come Germania a Giappone, perché probabilmente a noi era stato riservato il destino di diventare una colonia da sfruttare.

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    2. E' vero ciò che dici. Poteva essere un grande condottiero, ne aveva le facoltà. Ma la sua egocentrica personalità ha preso il sopravvento. Voleva diventare un gigante, ma non s'era accorto che aveva i piedi di argilla. Chi ha giostrato per metterlo al comando della nazione conosceva molto bene la sua indole caratteriale, molto meglio di lui stesso. Non dimentichiamo che i tipi sopra, sono seri studiosi della kabbalah e della intrinseca tecnica divinatoria. Scelgono le persone giuste(per loro) nei posti giusti. Limitandosi poi a manipolare gli eventi come da prassi. Pochi gli sono sfuggiti di mano, e in breve tempo sono stati resi inermi, relegandoli fatidicamente sei piedi sotto terra.

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    3. L'ho sempre detto che non bisogna fidarsi dei maestri elementari!

      .....la Kabbalah questa sconosciuta (potresti scrivermi un articolo).

      :-)

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