Testo di Claudio Grassi
Queste
due donne sono in carcere da un mese in Arabia Saudita. La loro
"colpa" è aver guidato un'auto in un Paese dove è concesso solo ai
maschi. Saranno processate per terrorismo. Se una cosa analoga fosse successa -
per ipotesi - a Cuba, avremmo letto lunghi e scandalizzati reportage su
Repubblica e il Corriere della Sera. Avremmo letto di blogger coraggiosi che
denunciavano le infamie del regime. Invece nulla di tutto questo. L'Arabia
Saudita è uno dei regimi più odiosi e repressivi che esistano al mondo. C'è però
un piccolo particolare. È l'alleato più fedele in quella zona di Usa e Israele.
È una immensa portaerei di basi militari USA. È ricchissima di petrolio. Ecco
perché nessuno ne parla. Ecco perché anche i soprusi più incredibili non fanno
notizia. Teniamolo presente quando sentiamo parlare da parte del Governo Usa e
dei pennivendoli nostrani di diritti umani! Non sono credibili!
In Italia ci sono circa 110.000 giornalisti. Almeno 105.000 dovrebbero subire il castigo di un paio di precetti del talmud. A quelli americani naturalmente:doppia razione. Dopo di che diventerebbero tutti sicuramente dei professionisti bravi e responsabili. :-)
RispondiEliminaCom'è tipico nella neolingua orwelliana, la propaganda viene chiamata informazione e il servilismo viscido libertà di pensiero.
EliminaMa se alle donne è vietato guidare l'automobile, chi le ha dato la patente mostrata nella fotografia?
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