Memoria
storica n.1
Gazzettino
2.01.1986 Hanno cercato di far
passare il loro gesto per una “vendetta” contro chi ammazza gli animali da
pelliccia, contro chi commercia nei pregiati manti pelosi e contro chi li
indossa affiggendo un paio di manifesti fuori dalla pellicceria che hanno
svaligiato, alla vigilia di San Silvestro, in pieno centro a Codroipo. Ma se,
come hanno scritto, “Indossare una pelliccia è un crimine contro la natura e
un’offesa alla dignità umana”, il loro gesto è stato un crimine contro la
proprietà e, comunque, un’offesa alla dignità umana di chi lavora, soprattutto
se a essere “punita” è una famiglia che appena poco più di un anno fa era stata
rapinata da una banda armata in casa propria.
Infatti, ancora una volta i
malviventi se la sono presa con le pellicce di Sonia Biasatti, 21 anni,
titolare del negozio situato al piano terra di palazzo Moro, all’inizio di via
Piave, a pochi passi da piazza Garibaldi. I ladri hanno agito con tutta calma,
pare, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre. Con un furgone sono entrati nel
retrostante cortile di casa Moro. Servendosi di una fune hanno aperto un
cancello in ferro e con l’automezzo sono arrivati sul marciapiede fino davanti
alla porta del negozio. E’ stato un gioco da ragazzi aprire la porta di alluminio
con un piede di porco, isolare l’allarme e ripulire il negozio di una
sessantina di capi svestendo anche i manichini. Forse perché disturbati, o per
non destare sospetti qualora qualcuno fosse passato dopo di loro davanti al
negozio, hanno lasciato una pelliccia indosso a uno dei manichini esposti in
vetrina. Il danno, secondo Bruna Turco, 55 anni, madre della titolare del
negozio, ammonterebbe a 165 milioni. In assenza della figlia, in vacanza in
Yugoslavia con il fidanzato Sandro Savonitto, il furto è stato scoperto dal
padre, Giovanni Biasatti, impresario edile, quando al mattino è andato ad
aprire la porta del negozio. Come abbiamo detto, già 14 mesi fa la famiglia
Biasatti ebbe una brutta esperienza. Verso l’ora di cena, la sera del 17 ottobre
1984, quattro individui armati e mascherati, entrarono nella loro
abitazione-laboratorio di viale Venezia razziando pellicce per 120 milioni e
oggetti d’oro per 50 milioni.
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La notizia è vecchia, ma a 21 anni, fare la titolare di un negozio di pellicce, fa presagire che nel frattempo questa persona non sia cambiata in meglio, se a quell'età era già così-Mio pensiero.
RispondiEliminaLa notizia è vecchia. Infatti, con oggi inauguro una rubrica dal titolo: "Memoria storica". Importante per le giovani generazioni di animalisti.
EliminaIl padre, evidentemente, impresario edile in un periodo in cui si costruiva molto, voleva dare un buon lavoro, in prospettiva, alla figlia, ma due rapine in 14 mesi gli hanno fatto cambiare idea, presumo.