martedì 23 dicembre 2014

Tra le proteste e le incursioni c'è una terza via: chiedere le cavie

 
Fonte: Promiseland

L’associazione di volontari “La Collina dei Conigli Onlus” si occupa da molti anni del recupero di animali da situazioni tragiche come quelle dei laboratori di sperimentazione. Ha come primo obiettivo quello di offrire la possibilità di far vivere gli animali salvati con persone che possano garantire loro attenzioni e spazi adeguati, dopo un lungo percorso riabilitativo. Vogliamo ricordare che i  recuperi vengono concordati dall’associazione direttamente con i laboratori di sperimentazione attraverso delicate trattative. Vi proponiamo la recente intervista fatta dalla nostra redazione.


10 anni di attività! Complimenti, cosa è cambiato in questi anni? Vi sembra che ci sia più sensibilità e informazione sulla vivisezione e sperimentazione animale?

Dal 2005 ad oggi, tenendo conto anche del fatto che in realtà l’esperienza di molti di noi nell’ambito del recupero e gestione di questi animali inizia ben prima di questo anno, abbiamo potuto constatare certamente una maggiore sensibilità ed interesse per gli animali utilizzati nella sperimentazione. Questa maggiore attenzione tuttavia non sempre è unita ad una maggiore conoscenza delle reali dimensioni del fenomeno e degli aspetti anche normativi e legislativi che la regolano: prevale in molti un coinvolgimento forse ancora troppo superficiale, che richiederebbe, per essere superato, una maggiore diffusione di informazioni complete e corrette. 

Questo è ancora più importante adesso che i gruppi di sostegno all’uso degli animali nella sperimentazione tendono ad organizzarsi e ad essere sempre più presenti con iniziative pubbliche  e sui “social” media. Ad esclusione di chi segue con forte interesse tutte le notizie su questo argomento, tra il pubblico più generale la conoscenza della realtà della sperimentazione animale è per lo più limitata alle notizie relative a casi particolarmente clamorosi, come la vicenda dell’allevamento di Green Hill, ma pochi conoscono a fondo le motivazioni di chi si oppone in toto all’utilizzo degli animali nella sperimentazione, così come ad ogni altra forma di sfruttamento degli animali, qualsiasi siano le loro condizioni di detenzione e di trattamento.

Come è nata l’idea del recupero e di creare l’associazione “La Collina dei Conigli”?

Le persone che hanno contribuito alla nascita dell’associazione erano tutte già da tempo impegnate in iniziative di aiuto ad animali in difficoltà, selvatici o domestici, tra cui cani, gatti, conigli o porcellini d’India. Il trattamento da “animali di seconda categoria” che ricevevano, o meglio NON ricevevano, conigli e roditori nelle strutture esistenti ci ha portato a convincerci che l’iniziativa personale, volonterosa ma non organizzata, di alcuni non poteva essere sufficiente e che era necessario raccoglierci in una organizzazione che avesse come scopo proprio l’aiuto a conigli, roditori ed altri piccoli animali. Tra di noi erano già presenti persone che si occupavano anche del recupero di animali dai laboratori e così sin dall’inizio tra i nostri obiettivi, oltre alla gestione degli animali da abbandoni domestici o da maltrattamenti, è stato posto quello della realizzazione di un centro che potesse accoglierli.

In che condizioni trovate i poveri animali dopo che hanno trascorso la loro vita in laboratorio ? Riuscite a recuperarli?

Per molti degli animali che recuperiamo, come topi e ratti, anche solo pochi mesi trascorsi tra l’allevamento e lo stabulario dove vengono utilizzati corrispondono purtroppo ad una parte importante della loro vita. Per conigli e porcellini d’India le condizioni di detenzione negli stabulari non sono molto diverse da quelle degli allevamenti degli animali da carne o degli animali venduti come “pets”, anzi si potrebbe dire che in alcuni casi sono migliori, ma questo perché negli allevamenti per animali da reddito o tra i produttori di animali “da compagnia” la normativa è addirittura meno restrittiva ed i controlli carenti. I problemi che riscontriamo quindi sono principalmente  legati alle condizioni in cui sono stati tenuti gli animali, con ridotte possibilità di movimento, scarsa o nessuna interazione con i propri simili, mancanza di stimoli. Un diverso aspetto è quello delle eventuali risultanze legate alla sperimentazione, ma in questo caso si tratta di problemi di natura e gravità molto variabili. In generale quindi tutti gli animali attraversano un percorso di riabilitazione sia motorio che comportamentale, in relazione sia ai rapporti con i propri simili che con gli esseri umani. Ratti e topi, una volta adattati alle nuove condizioni trovano facilmente un loro nuovo equilibrio, mentre per i conigli il percorso di riabilitazione spesso chiede più tempo. Quello che è importante è rispettare le diverse esigenze etologiche delle specie e considerare che per questi animali il percorso deve necessariamente essere rivolto ad una loro adozione come animali d’affezione.

Ho visto alcuni video sul vostro sito e devo ammettere di essere rimasta molto colpita dall’ordine, la pulizia dei vostri locali e soprattutto dagli animali, è stato commovente vederli tutti insieme a mangiare, come siete organizzati? Toccante anche la prima uscita di Lars!

Il lavoro del nostro Centro di Recupero, anche se non è l’unica attività della nostra associazione, è quello forse che colpisce di più chi vuole  conoscerci meglio e richiede ovviamente un certo livello di organizzazione per la gestione quotidiana, la programmazione dei turni ed il recupero delle necessarie risorse, umane ed economiche. Il modo di gestione degli animali, alcuni in gruppi, altri in coppie o singoli, è stato messo a punto dai volontari tenendo conto sia delle necessità delle diverse specie e dei singoli individui, sia delle risorse e degli spazi disponibili. I volontari cercano di trovare sempre nuove soluzioni che possano migliorare la permanenza degli animali nel centro e migliorare le loro possibilità di trovare una casa definitiva presso chi li vorrà adottare. La prima uscita di Lars è stata documentata proprio per mostrare una delle fasi di rieducazione motoria dei conigli, che per evitare problemi, vengono ammessi a muoversi liberamente solo dopo che ci siamo assicurati che la loro muscolatura si sia riequilibrata rispetto alle condizioni nelle quali arrivano dagli stabulari.

Due parole sulla sperimentazione e vivisezione? Anche se capisco che ne servirebbero molte di più.

Il superamento della sperimentazione animale non può essere raggiunto solo con azioni o campagne che richiamino l’attenzione su alcuni casi particolari: il rischio è quello di coinvolgere solo emotivamente una parte delle persone, ma di non far comprendere che questo è solo uno degli aspetti dello sfruttamento degli animali da parte degli esseri umani e che è l’intero sistema delle relazioni tra umani e non umani che deve essere messo in discussione. Ogni iniziativa di controinformazione, di opposizione legale o di contrapposizione in manifestazioni e campagne è benvenuta e può contribuire al risultato finale ma dovrebbe essere condotta tenendo conto di questa premessa altrimenti nella mentalità del pubblico generale rimarrà sempre fissata l’idea, tipicamente “protezionistica” che gli animali si dividono in due categorie: quelli da salvare e quelli da usare, per cui “si salvi il delfino”, ma si mangia il tonno, oppure “povero cagnolino”, ma “sono solo topi”.

Quali sono stati i più recenti “ospiti” presso l’associazione?

I più recenti “ingressi” nel Centro sono stati 242 topi provenienti dalla Fondazione Mario Negri Sud. Si tratta di un recupero particolare ed importante non solo per il numero degli animali: questo istituto di ricerca è da quasi un anno in crisi economica e da tempo avevamo dato la nostra disponibilità a recuperare gli animali nel caso di chiusura dello stabulario, ma non era stato fino ad ora possibile concretizzare questo accordo. L’arrivo di questi topi è stato da una parte ragione di sollievo e di gioia per tutti i volontari che hanno visto così concretizzarsi il tentativo di salvarli, d’altra parte richiede un particolare impegno aggiuntivo per tutti per poterli accudire sempre nel migliore dei modi.  Speriamo che nuove adozioni, non solo di conigli e porcellini d’India, ma anche di topi e ratti ci permettano di garantire sempre più ad altri animali la possibilità di essere accolti nel nostro centro e di poter essere così sottratti alla soppressione.

Vi ringrazio per la disponibilità e la possibilità che avete dato alla redazione di informare sulle vostre preziose e ammirevoli attività, vi auguriamo buon lavoro e buona fortuna.


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