Fonte: Promiseland
L’associazione
di volontari “La Collina dei Conigli Onlus” si
occupa da molti anni del recupero di animali da situazioni tragiche come quelle
dei laboratori di sperimentazione. Ha come primo obiettivo quello di offrire la
possibilità di far vivere gli animali salvati con persone che possano
garantire loro attenzioni e spazi adeguati, dopo un lungo percorso
riabilitativo. Vogliamo ricordare che i recuperi vengono concordati dall’associazione
direttamente con i laboratori di sperimentazione attraverso delicate
trattative. Vi
proponiamo la recente intervista fatta dalla nostra redazione.
10 anni di attività! Complimenti, cosa è cambiato in questi anni? Vi sembra che
ci sia più sensibilità e informazione sulla vivisezione e sperimentazione
animale?
Dal
2005 ad oggi, tenendo conto anche del fatto che in realtà l’esperienza di molti
di noi nell’ambito del recupero e gestione di questi animali inizia ben prima
di questo anno, abbiamo potuto constatare certamente una maggiore sensibilità
ed interesse per gli animali utilizzati nella sperimentazione. Questa maggiore
attenzione tuttavia non sempre è unita ad una maggiore conoscenza delle reali
dimensioni del fenomeno e degli aspetti anche normativi e legislativi che la
regolano: prevale in molti un coinvolgimento forse ancora troppo superficiale,
che richiederebbe, per essere superato, una maggiore diffusione di informazioni
complete e corrette.
Questo è ancora più importante adesso che i gruppi di sostegno all’uso degli animali nella sperimentazione tendono ad organizzarsi e ad essere sempre più presenti con iniziative pubbliche e sui “social” media. Ad esclusione di chi segue con forte interesse tutte le notizie su questo argomento, tra il pubblico più generale la conoscenza della realtà della sperimentazione animale è per lo più limitata alle notizie relative a casi particolarmente clamorosi, come la vicenda dell’allevamento di Green Hill, ma pochi conoscono a fondo le motivazioni di chi si oppone in toto all’utilizzo degli animali nella sperimentazione, così come ad ogni altra forma di sfruttamento degli animali, qualsiasi siano le loro condizioni di detenzione e di trattamento.
Questo è ancora più importante adesso che i gruppi di sostegno all’uso degli animali nella sperimentazione tendono ad organizzarsi e ad essere sempre più presenti con iniziative pubbliche e sui “social” media. Ad esclusione di chi segue con forte interesse tutte le notizie su questo argomento, tra il pubblico più generale la conoscenza della realtà della sperimentazione animale è per lo più limitata alle notizie relative a casi particolarmente clamorosi, come la vicenda dell’allevamento di Green Hill, ma pochi conoscono a fondo le motivazioni di chi si oppone in toto all’utilizzo degli animali nella sperimentazione, così come ad ogni altra forma di sfruttamento degli animali, qualsiasi siano le loro condizioni di detenzione e di trattamento.
Come è nata l’idea del recupero e di creare l’associazione “La Collina dei
Conigli”?
Le
persone che hanno contribuito alla nascita dell’associazione erano tutte già da
tempo impegnate in iniziative di aiuto ad animali in difficoltà, selvatici o
domestici, tra cui cani, gatti, conigli o porcellini d’India. Il trattamento da
“animali di seconda categoria” che ricevevano, o meglio NON ricevevano, conigli
e roditori nelle strutture esistenti ci ha portato a convincerci che l’iniziativa
personale, volonterosa ma non organizzata, di alcuni non poteva essere sufficiente
e che era necessario raccoglierci in una organizzazione che avesse come scopo
proprio l’aiuto a conigli, roditori ed altri piccoli animali. Tra di noi erano
già presenti persone che si occupavano anche del recupero di animali dai
laboratori e così sin dall’inizio tra i nostri obiettivi, oltre alla gestione
degli animali da abbandoni domestici o da maltrattamenti, è stato posto quello
della realizzazione di un centro che potesse accoglierli.
In che condizioni trovate i poveri animali dopo che hanno trascorso la loro
vita in laboratorio ? Riuscite a recuperarli?
Per
molti degli animali che recuperiamo, come topi e ratti, anche solo pochi mesi
trascorsi tra l’allevamento e lo stabulario dove vengono utilizzati
corrispondono purtroppo ad una parte importante della loro vita. Per conigli e
porcellini d’India le condizioni di detenzione negli stabulari non sono molto
diverse da quelle degli allevamenti degli animali da carne o degli animali
venduti come “pets”, anzi si potrebbe dire che in alcuni casi sono migliori, ma
questo perché negli allevamenti per animali da reddito o tra i produttori di
animali “da compagnia” la normativa è addirittura meno restrittiva ed i
controlli carenti. I problemi che riscontriamo quindi sono principalmente
legati alle condizioni in cui sono stati tenuti gli animali, con ridotte
possibilità di movimento, scarsa o nessuna interazione con i propri simili,
mancanza di stimoli. Un diverso aspetto è quello delle eventuali risultanze
legate alla sperimentazione, ma in questo caso si tratta di problemi di natura
e gravità molto variabili. In generale quindi tutti gli animali attraversano un
percorso di riabilitazione sia motorio che comportamentale, in relazione sia ai
rapporti con i propri simili che con gli esseri umani. Ratti e topi, una volta
adattati alle nuove condizioni trovano facilmente un loro nuovo equilibrio,
mentre per i conigli il percorso di riabilitazione spesso chiede più tempo.
Quello che è importante è rispettare le diverse esigenze etologiche delle
specie e considerare che per questi animali il percorso deve necessariamente
essere rivolto ad una loro adozione come animali d’affezione.
Ho visto alcuni video sul vostro sito e devo ammettere di essere rimasta molto colpita dall’ordine,
la pulizia dei vostri locali e soprattutto dagli animali, è stato
commovente vederli tutti insieme a mangiare, come siete organizzati? Toccante
anche la prima uscita di Lars!
Il
lavoro del nostro Centro di Recupero, anche se non è l’unica attività della
nostra associazione, è quello forse che colpisce di più chi vuole
conoscerci meglio e richiede ovviamente un certo livello di organizzazione per
la gestione quotidiana, la programmazione dei turni ed il recupero delle
necessarie risorse, umane ed economiche. Il modo di gestione degli animali,
alcuni in gruppi, altri in coppie o singoli, è stato messo a punto dai
volontari tenendo conto sia delle necessità delle diverse specie e dei singoli
individui, sia delle risorse e degli spazi disponibili. I volontari cercano di
trovare sempre nuove soluzioni che possano migliorare la permanenza degli
animali nel centro e migliorare le loro possibilità di trovare una casa
definitiva presso chi li vorrà adottare. La prima uscita di Lars è stata
documentata proprio per mostrare una delle fasi di rieducazione motoria dei
conigli, che per evitare problemi, vengono ammessi a muoversi liberamente solo
dopo che ci siamo assicurati che la loro muscolatura si sia riequilibrata
rispetto alle condizioni nelle quali arrivano dagli stabulari.
Due parole sulla sperimentazione e vivisezione? Anche se capisco che ne servirebbero
molte di più.
Il
superamento della sperimentazione animale non può essere raggiunto solo con
azioni o campagne che richiamino l’attenzione su alcuni casi particolari: il
rischio è quello di coinvolgere solo emotivamente una parte delle persone, ma
di non far comprendere che questo è solo uno degli aspetti dello sfruttamento
degli animali da parte degli esseri umani e che è l’intero sistema delle
relazioni tra umani e non umani che deve essere messo in discussione. Ogni
iniziativa di controinformazione, di opposizione legale o di contrapposizione
in manifestazioni e campagne è benvenuta e può contribuire al risultato finale
ma dovrebbe essere condotta tenendo conto di questa premessa altrimenti nella
mentalità del pubblico generale rimarrà sempre fissata l’idea, tipicamente “protezionistica”
che gli animali si dividono in due categorie: quelli da salvare e quelli da
usare, per cui “si salvi il delfino”, ma si mangia il tonno, oppure “povero
cagnolino”, ma “sono solo topi”.
Quali sono stati i più recenti “ospiti” presso l’associazione?
I
più recenti “ingressi” nel Centro sono stati 242 topi provenienti dalla
Fondazione Mario Negri Sud. Si tratta di un recupero particolare ed importante
non solo per il numero degli animali: questo istituto di ricerca è da quasi un anno
in crisi economica e da tempo avevamo dato la nostra disponibilità a recuperare
gli animali nel caso di chiusura dello stabulario, ma non era stato fino ad ora
possibile concretizzare questo accordo. L’arrivo di questi topi è stato da una
parte ragione di sollievo e di gioia per tutti i volontari che hanno visto così
concretizzarsi il tentativo di salvarli, d’altra parte richiede un particolare
impegno aggiuntivo per tutti per poterli accudire sempre nel migliore dei modi.
Speriamo che nuove adozioni, non solo di conigli e porcellini d’India, ma anche
di topi e ratti ci permettano di garantire sempre più ad altri animali la
possibilità di essere accolti nel nostro centro e di poter essere così
sottratti alla soppressione.
Vi
ringrazio per la disponibilità e la possibilità che avete dato alla redazione
di informare sulle vostre preziose e ammirevoli attività, vi auguriamo buon
lavoro e buona fortuna.
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