mercoledì 24 dicembre 2014

L’apoteosi della manipolazione

 
In origine, quando nacque l’Intelligence in Italia, gli agenti segreti dovevano servire per coadiuvare il lavoro dell’esercito regolare impegnato a sconfiggere il nemico. E il nemico era sempre esterno ai confini italiani dell’epoca. Poi, facendo un balzo di un secolo e mezzo e arrivando alla fine del 2014, per non lasciare disoccupati gli agenti segreti li si è impegnati a contrastare il nemico interno, dopo che quello esterno si era volatilizzato per gli sforzi massonici di unificazione dell’Europa. Oggi, un Cesare Battisti e un Fabio Filzi, impiccati a Trento dagli austriaci, non avrebbero più senso. Oggi il lavoro degli agenti segreti italiani è indirizzato al mantenimento dello status quo e siccome siamo alla fine dell’anno e a quella del duplice mandato presidenziale di Napolitano, oltre all’annunciata ennesima discesa in campo dell’evergreen Silvio Berlusconi, l’enfant terrible della Massoneria, l’Intelligence italiana ha messo in pratica una poderosa operazione di depistaggio e manipolazione degli italiani.


Lo ha fatto con il sequestro di tonnellate di cibo avariato, permettendo ai crapuloni tradizionalisti, che si stanno mettendo a tavola in queste ore, di tirare un sospiro di sollievo, e con due false flag di colore diverso, una nera e una ancora più nera, tanto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte. La notizia del sequestro di cibo, avvenuta in Campania - tanto per rimarcare la patente di briganti che i piemontesi diedero ai napoletani quando ci fu l’invasione del sud - viene ripetuta ogni volta che i crapuloni cristiani si mettono a tavola per ingozzarsi di cadaveri ed è analoga a quelle che vengono date in primavera quando è la stagione dei pollini, laddove si mostra ai telespettatori un quadro di malattia e debolezza della popolazione a cui le brave industrie del farmaco sanno saggiamente porre rimedio. Ah, se non ci fossero loro!

Come dietro gli allergici si vede la bonaria premura di Bigpharma, così dietro i disonesti commercianti di cibarie e il vigile intervento dei carabinieri, si può vedere la bonaria premura di uno Stato che ha a cuore i propri cittadini, che sarebbe da scostumati chiamare con il loro nome: sudditi. Ah, se non ci fosse lo Stato! Ma questo vezzo di voler a tutti i costi apparire premurosi nei confronti degli italiani, proprio in un momento in cui il loro livello di sopportazione è ai minimi termini e subito dopo lo scandalo di Roma Capitale, lo si potrebbe anche perdonare e ascrivere a una specie di narcisismo delle istituzioni, se non fosse che in questi giorni sono state messe in campo due operazioni false flag che hanno connotazioni ben più gravi e perniciose per la disinformazione che recano con sé.

Mi riferisco al presunto complotto della Destra eversiva, con tanto di fucili, intercettazioni telefoniche e obiettivi strategici, sventato dalla nostra solerte polizia, e al sabotaggio della linea ferroviaria nella zona di Bologna, attribuito non tanto alla Sinistra, che con Renzi ha totalizzato il 42 % dei voti ed è attualmente al governo, ma a quel fastidioso movimento popolare della Val di Susa che si oppone all’alta velocità. Con la neutralizzazione degli attentati che ha portato in carcere 14 persone e l’attribuzione ai No TAV dei guasti alla linea ferroviaria, lo Stato italiano ha ottenuto l’effetto di indicare alla nervosa opinione pubblica, già irritata da tasse e disastri “naturali”, alcuni possibili nemici del popolo italiano. In questo modo, con i fascisti che miravano a colpire la gente ignara e innocente nella metropolitana e gli “anarco-insurrezionalisti” che hanno causato disagi ai passeggeri e ai poveri cristi di schiavoratori in viaggio attraverso il più importante snodo ferroviario italiano, lo Stato italiano potrà continuare a succhiare sangue al ceto medio e a infinocchiare questo e altri ceti creduloni e fiduciosi.

Che queste due operazioni, accadute nel momento in cui c’è aria di rinnovamento nella politica e si è votato per far passare la legge di stabilità (parola che è tutto un programma), siano di matrice prettamente italiana e non siano state imposte dagli USA, lo si capisce dal fatto che non ci sono stati morti, perché in fin dei conti dobbiamo ribadire lo stereotipo degli “italiani brava gente”. Se ce lo avesse imposto il padrone americano, qualche morticino ci sarebbe scappato, come succederà prima o poi con le marionette dell’ISIS in trasferta. Per ora dobbiamo assistere solo agli automi telecomandati su metodo Monarch in Francia, a bordo di autovetture che si scagliano sulla folla. Uno degli undici feriti presi in pieno dall’arabo di turno è morto nella notte. Non so se lo stesso metodo dei birilli da colpire in auto sarà adottato anche in Italia, dipende da quante cellule dormienti la CIA ha diffuso sul territorio europeo. La Francia ha arabi di terza e quarta generazione, in virtù del suo passato coloniale, mentre in Italia coloro che sono investiti alla fermata dell’autobus lo sono da Rom ubriachi.

Quello che in queste ore gli esperti di PNL stanno facendo con le malleabili menti degli italiani è la stessa cosa che il torero nell’arena fa con il toro, sventolandogli davanti agli occhi un drappo rosso (ma se fosse di un altro colore sarebbe lo stesso). I registi che vogliono mantenere lo status quo, continuando a mangiare nella mangiatoia erariale, sbattono i mostri in prima pagina, attentatori mancati e sabotatori realizzati, come fossero un drappo da mostrare al popolo esausto e, diciamolo pure, incazzato. Il popolo crederà che i veri nemici siano gli anarchici che vogliono fermare il progresso – e niente di meglio di un treno in corsa lo può simboleggiare – e i fascisti che vogliono colpire alla cieca nelle metropolitane per lanciare un segnale incomprensibile sul piano della logica comune, ma chiaro su quello della logica della manipolazione mentale.

Il movimento della Val di Susa e la Destra istituzionale come Fratelli d’Italia ne escono diffamati, ma anche il serpeggiante malumore che vorrebbe inneggiare a un’ipotetica rivoluzione viene intaccato in profondità. A livello subliminale è come se l’apparato statale avesse detto a tutti gli italiani: “State attenti, se osare comprare armi in Slovenia, pagandole dai 400 ai 600 euro, abbiamo bravi agenti di polizia che vi arresteranno, colleghi di quelli che se protestate nelle piazze vi riempiono di botte”. La gente si sente in trappola e ha un’unica via d’uscita: la rassegnazione. Chinare il capo, lavorare (chi ha un lavoro), seguire il campionato di calcio, lasciarsi intortare dalla tivù e pagare le tasse. Il 25 dicembre è la festa del Sol invictus, ma è anche quella dello Status invincibilis. Lasciate ogni speranza voi schiavi dell’agenzia delle entrate.

6 commenti:

  1. Delizioso articolo che condivido dalla prima all'ultima parola. Un'analisi perfetta. Una fotografia dal vero della nostra quotidianità sociale che zoomma benissimo sul quanto ci tenga lo stato al controllo dei sudditi affinchè non si ribellino e, anzi, non ci provino proprio.
    Lo schiavo deve solo lavorare e produrre ricchezza per il padrone.
    Oltre a fare l'albero di natale ed il presepio nella propria gabbia.
    Una gabbia scintillante di luminarie cinesi da quattro soldi è sempre più bella di una gabbia sporca ed abbandonata.
    A Napoli si dice che devi cantare e portare la croce.
    Roberto quando sei tu a scrivere è tutta un'altra cosa.
    Un abbraccio.

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    1. Grazie Gianni, sei sempre molto gentile!

      Sto scoprendo che le truffe alimentari vengono scoperte quasi sempre nel sud perché così è stato deciso in alto loco.

      La fama di "briganti" gli italiani del meridione se la stanno portando dietro da 150 anni. E' come un'etichetta che non si riesce a togliere e non fa giustizia alla maggioranza dei meridionali che sono delle brave persone.

      Tanto è vero che lo scandalo del latte contaminato lo abbiamo avuto qui in Friuli l'anno scorso, con il direttore della Cospalat finito in carcere.

      Della serie: Tutto il mondo è paese.

      Ricambio l'abbraccio.

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  2. L'articolo lo leggerò questa sera, ora voglio solo dire che a me i "briganti" sono simpatici:

    https://www.youtube.com/watch?v=lVaLcMYnXkI

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    1. Questa canzonetta mi ha fatto pensare che mafia, camorra, n'drangheta e Sacra Corona Unita, sulla lunga distanza sono risultate vincitrici.

      Nel senso che lo Stato piemontese, ora italiano, ha dato retta al principio machiavellico secondo il quale se un nemico è troppo forte e non puoi vincerlo, alleati ad esso.

      Questo ha fatto lo Stato italiano: si è alleato con la criminalità organizzata, anche se ufficialmente fa finta di combatterla.

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  3. Mi associo a Gianni nel condividere ogni parola di questo articolo ... dovresti scrivere di più Roberto , è un piacere leggere i tuoi articoli ... in questo periodo di "feste" non mi va di scambiare i conformisti auguri ( e molto spesso ipocriti ) , l'augurio che ti faccio è di mantenere l'arguzia e l'apertura mentale che contraddistingue questo tuo bel sito. Ciao

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    1. Grazie WB. Oggi mi sono arrivati gli auguri di due persone, ma si tratta di amici e li ho ringraziati perché so con che spirito me li hanno fatti.

      Gli animalisti, anche prima della rivoluzione internettiana, rifiutavano le feste in quanto apoteosi non di manipolazione ma di massacro di animali.

      Se non scrivo quotidianamente è perché voglio che il blog abbia anche una funzione di trasmissione di "news". E allora devo cercare e vagliare le notizie riportabili.

      Tuttavia, quello che ho imparato (Date a Cesare quel che è di Cesare) lo devo a Massimo Mazzucco.

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