Fonte: Corriere della Romagna
RAVENNA.
Operazione salva daini. Una trentina o poco meno di animalisti schierati. C’è
chi è arrivato dalla Lombardia, chi dal Piemonte, qualcuno dalla Liguria per
affiancare i ravennati. Ed è stata tensione. Ancora una volta come già nei
giorni scorsi. Risultato: altane quasi tutte deserte. Cacciatori alla larga.
Quei pochi che hanno cercato di raggiungere i punti da dove si spara si sono
ritrovati con la macchina “circondata” dai manifestanti. Urla, qualche insulto,
per fortuna niente di più serio. Ma la battaglia per impedire l’abbattimento
degli oltre sessanta esemplari di daini continua. Ne sono già stati abbattuti
una decina.
Ma nel frattempo continuano a cadere anche le altane. Divelte,
abbattute e ritrovate così al mattino. Gli ambientalisti che ieri hanno
manifestato non c’entrano. Pare che i vandalismi contro le strutture innalzate
dai cacciatori per poter avere una migliore visuale al momento di fare fuoco
contro i daini siano state distrutte durante la notte, prima che l’area vicina
alla pineta cominciasse a popolarsi. A controllare che la situazione non
degenerasse sono arrivati anche carabinieri, agenti della polizia provinciale e
uomini del Corpo forestale dello Stato. Oggi e domani gli animalisti torneranno
e riprenderà il rumore di fischietti, armoniche e battimani per spaventare e
allontanare i daini.
Ieri
quasi nessun colpo è stato sparato: solo un paio di cacciatori si sono
presentati e, di fronte alle resistenze degli animalisti, hanno preferito fare
retromarcia. Uno di questi, avvicinandosi in macchina alla zona di caccia, è
stato accerchiato e preso a urla. «C’è stato un battibecco con un cacciatore -
racconta Bruno, abituato a passeggiare in quella zona e presente ieri mattina -
ma, all’infuori di questo, nulla di violento. Il cacciatore ha chiamato la Forestale,
giunta poco dopo, e ha preferito fare retromarcia e andarsene. Sono state
danneggiate delle altane ma di sicuro non ieri mattina, tutti se ne sarebbero accorti.
Penso sia opera di animalisti diciamo “focosi”, forse della zona, che operano
singolarmente e che qui alla mattina non vengono».
Insomma,
la questione rimane dunque spinosa: da una parte gli animalisti non mollano,
riunendosi di alba in alba per tenere lontano i daini dalle doppiette dei
cacciatori; dall’altra, la Provincia si è più e più volte confermata
irremovibile nella propria decisione di procedere all’abbattimento, per il
quale i cacciatori hanno già aperto i portafogli. «Chiedono di non prendersela
con loro - continua Bruno -. Cacciare è un diritto per esercitare il quale
hanno pagato. Il nocciolo del problema rimane infatti la decisione della
Provincia».
L’esercito
salva daini è fatto di gente giovane. C’è chi indossa la felpa del Fronte
animalisti. Berretto, stivali di gomma, per affrontare freddo e fango. Le loro
armi: fischietti, fisarmoniche e trombette per spaventare i daini. Girano per
le stradine attorno alla pineta e se sentono qualcosa che assomigli a uno sparo
parte la controffensiva: urla, fischi e tutto il repertorio pur di tenere i
daini alla larga. «Ci siamo divisi in cinque gruppi - racconta Jessica, una di
loro -. Abbiamo fatto avanti e indietro tra le varie altane. Per me è la terza
settimana. Ci sarò anche domani e lunedì».
Tra
i ragazzi che sono calati in pineta da più parti d’Italia, anche la signora
Laura. Che se la prende con la Provincia: «Nella delibera che autorizza
l’abbattimento - si legge che i daini sono patrimonio indisponibile dello Stato
e che sono tutelati. Si sono ricordati solo il primo aspetto quando hanno
negato alla signora Schonwald di poterli prendere in custodia. Peccato che si
siano dimenticati la seconda parte».
Freeanimals si diletta di chiamate protoenochiane invece di impegnarsi personalmente sul fronte geo-socio-politico mediorientale con AKM e striscioni anima-listi.
RispondiEliminaLa nostra cultura ha eretto la libertà a criterio supremo, e una decisione contraria alla libertà non avrebbe alcun fondamento.(Cacciari)
Tale è dunque il cammino della ragione umana.(Metafisico perdigiorno del tardo Settecento)
Michail Illarionovic Kutuzov
Uno dei commenti più buffi e misteriosi - enochiani appunto - che mi è stato dato di leggere da quando ho aperto il blog.
EliminaHai presente Enrico Montesano quando con occhio spento diceva: "Che vor dì?".
O sei di un'altra generazione?