Testo
di Rita Ciatti
Davanti al mattatoio è stata un'esperienza devastante.
Vedere i piccoli
agnellini spaventati e sapere che non si poteva far nulla per salvarli ci ha
messo a dura prova; sentire le risa e parole di scherno dei macellai che hanno
osato uscire fuori per provocarci ci ha fatto capire che esiste una parte di
umanità perduta, che non voglio, né posso più giustificare.
Automatismo,
deresponsabilizzazione, quello che volete, ma il coltello nelle loro mani
rimane un fatto che, al netto di ogni analisi, non si può cancellare. In
tutto quel dolore e tensione, c'è stata però una cosa che mi ha riempito il
cuore di speranza. Una persona, una persona che non sapeva nulla del nostro
presidio, ma che per caso si è trovata a passare di lì, ha scelto di unirsi a
noi. Ha preso in mano un cartello e ci ha tenuto compagnia per quasi tutto il
tempo. Se
è vero che la lotta per la liberazione animale comincia quando le persone
comuni si uniranno agli attivisti per protestare davanti ai mattatoi, allora
forse quel tempo non è più molto lontano.
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