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Informazione libera
A
Benevento una libreria promuove cene baratto, a Reggio Emilia un mercatino
virtuale veicola scambi di ogni sorta, in Puglia un’insegnante di ginnastica
posturale offre le sue competenze in cambio di accoglienza. Alla base di queste
esperienze, la spinta ad attivare un’economia conviviale e di circolarità.
Alla libreria Masone di Benevento ogni venerdì sera si incontra un
Gasb, gruppo di acquisto solidale e barattario. Oltre a ritirare la merce
acquistata, i soci del Gasb cucinano insieme e mangiano attorno a un lungo tavolo
sistemato tra gli scaffali dei libri. “Alle nostre cene può venire chiunque,
anche se non è socio. C’è una sola regola: per sedersi alla tavola bisogna
portare del cibo o una propria competenza immateriale, da condividere con gli
altri”, spiega Alessio Masone, proprietario della libreria e presidente del Gasb
Arcobaleno.
A
Reggio Emilia da tre anni ha preso il via la Bottega per nulla, un mercatino
virtuale dove si incrociano offerte e richieste di beni materiali e
immateriali. “Quando abbiamo bisogno di qualcosa la prima soluzione che ci
viene in mente è l’acquisto”, spiega Enrico Manzo, di Mag6, la cooperativa
ideatrice di Bottega per nulla, “ma quasi sempre è possibile trovare quello che
cerchiamo attraverso canali differenti”.
Nadia
Carminati è un’insegnante di feldenkrais e riflessologia facciale, da alcune
settimane gira per l’Italia scambiando le sue competenze in cambio di
accoglienza nelle case di chi vuole riceverle, “la mia è una scelta di vita”,
dice Nadia. “Noi preferiamo parlare di circolazione invece che di scambio”,
conclude Enrico Manzo, “sorpassando la logica del dare e dell’avere e recuperando
i concetti della cooperazione e della mutualità”.
In effetti la moneta è solo una gabbia mentale. Tutto è possibile e i limiti vengono solo da noi stessi , o dalla nostra mente.
RispondiEliminaLa moneta è stata ed è la massima invenzione dei Massoni Semiti figli del Serpente e padroni del mondo... Billy the Kid
RispondiEliminaPoi, dal riunirsi tutti i venerdì, per cenare convivialmente, al trovarsi tutte le sere, il passo è breve, per chi sa gustare le dolcezze della socialità. Gli "orsi" sono esclusi.
RispondiEliminaE poi ancora, dal cenare tutte le sere in compagnia al trasferirsi di sana pianta nella struttura, ove vi sia spazio per farlo, è ancora un passettino e ci si ritrova nelle comuni degli anni Sessanta e Settanta.
Un vecchio sogno della Beat Generation.