sabato 13 dicembre 2014

Qualche giornalista se ne sta accorgendo

 

Sta facendo discutere moltissimi utenti Facebook la presa di posizione contro Telethon, affidata proprio al social network, dal direttore di Rete Canavese, Elso Merlo. Una presa di posizione in controtendenza, dato che in queste ore la raccolta fondi di Telethon sta entrando nel vivo con tanto di dirette tv. La Fondazione Telethon è una delle principali charity italiane. Dal 1990, su mandato di una comunità di pazienti, ha come obiettivo realizzare la promessa della cura delle malattie genetiche rare attraverso il finanziamento di ricerca biomedica eccellente. «Fondamentale per sostenere le nostra attività è il contributo della società civile - dicono i promotori delle iniziative - volontari sul territorio, aziende partner e donatori che ogni giorno aiutano la ricerca a progredire verso la cura».


Ebbene, Elso Merlo, volto noto in Canavese per la sua attività giornalistica (non solo televisiva) ha pubblicato un video dal messaggio eloquente: «Io NON sto con Telethon». Una presa di posizione sulla quale lo stesso Elso Merlo, nel video, cerca di fare luce. «Telethon sostiene la vecchia ricerca, quella che si basa ancora sulla sperimentazione animale, che è in mano ai baroni e alle case farmaceutiche. C'è una ricerca nuova, in mano a giovani ricercatori, che va sostenuta. Non è quella sponsorizzata da Telethon». «Non sono un talebano delle grandi battaglie - aggiunge Merlo - non sono nemmeno un animalista perché farei un torto agli animalisti veri se dicessi di esserlo. Sono solo uno che si preoccupa del futuro. Vorrei che la gente cominciasse a guarire dalle malattie considerate incurabili. Non accetto che dopo vent'anni di ricerca e di migliaia di euro donati, non si sia arrivati da nessuna parte. Ho grande rispetto per tutti i volontari che si danno da fare ma fa male al cuore vedere bambini e malati strumentalizzati per cercare di portare soldi a chi, dei soldi, fa il suo business. E non della nostra salute».
Il video, come detto, è diventato un fenomeno virale con oltre 1600 condivisioni e 21 mila visualizzazioni nel giro di pochi giorni.

2 commenti: