Secondo
Stephen Hawking, l’eminente scienziato britannico, lo sviluppo dell’intelligenza
artificiale potrebbe minacciare l’esistenza della razza umana e decretare anche
la sua scomparsa. I dubbi dello scienziato sono stati dichiarati in un’intervista
della BBC, dove il professore ha risposto ad alcune domande circa lo sviluppo e
l’interesse della scienza nei confronti dell’intelligenza artificiale. Per
Hawking l’intelligenza artificiale “Andrebbe per conto suo, e riprogetterebbe
se stessa ad un ritmo sempre crescente. Gli esseri umani, limitati dalla lenta
evoluzione biologica, non potrebbero competere e sarebbero rimpiazzati". Hawking
non nega l’importanza dell’intelligenza artificiale e la sua utilità attuale,
ma iniziano ad essere sollevati dubbi su fino a che punto debba spingersi la
ricerca. I timori di Hawking non sono isolati: in precedenza anche Elon Musk,
patron di Tesla e imprenditore impegnato nelle nuove tecnologie, ha avanzato le
stesse perplessità circa la smodata tendenza a voler spingere l’intelligenza
artificiale oltre ogni limite.
Altri
osservatori però sono molto meno pessimisti: una vera intelligenza artificiale
sembra essere ancora molto lontana nel tempo rispetto agli sviluppi attuali e
difficilmente la ricerca procederà in maniera sprovveduta. Resta però il fatto
che il timore di uno Skynet, l’intelligenza artificiale descritta nella saga
dei film di Terminator come pronta a sterminare l’umanità, inizia ad essere
considerata un po’ meno fantascientifica di quanto potesse apparire 30 anni fa.
Se scomparisse il genere umano, sarebbe la cosa più sensata che succederebbe sul pianeta terra. Largo alle macchine, che provino loro a godere se ci riescono.
RispondiEliminaEppure, penso che alla fine anche le macchine soccomberebbero alla forza vitale della natura.
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