domenica 14 dicembre 2014

Nuovi demoni per la nostra prossima guerra santa



Uno che combatte i nostri nuovi demoni è Matteo Salvini, di anni 41, arrivato ad essere capo di un partito composto in parte da buzzurri e in parte da gente per bene. Buzzurri sono i cacciatori della provincia di Brescia a cui Salvini ha leccato il deretano mostrandosi favorevole alla “polenta e osei” (cibo degli dei), gente per bene sono gli italiani del nord Italia che provano preoccupazione per l’arrivo incontrollato di africani e arabi, questi ultimi nemici storici dell’Occidente cristiano. 


Buzzurri sono anche quei leghisti trentini che qualche anno fa volevano riunirsi convivialmente in un’osteria per degustare carne d’orso, più che altro per lanciare un segnale di dissenso verso le autorità che stanno attuando politiche di reintroduzione del plantigrado in quelle valli, mentre gente per bene sono quegli italiani che hanno capito quanto importante sia cedere parzialmente la sovranità dell’Homo sapiens a favore delle altre specie animali che vivono sullo stesso nostro pianeta. Non so, di questi ultimi, quanti ce ne siano all’interno della Lega Nord. 

Potrebbero essere una minoranza, sta di fatto che gli altri, i cacciatori beceri, sbraitano più forte di tutti, tanto da connotare irrimediabilmente l’anima di questo partito che, con la richiesta di uscita dall’euro e con quella di limitare gli accessi nel nostro territorio agli stranieri, sta chiedendo due cose giuste, se non altro perché sia dietro l’euro, che dietro la pacifica invasione di migranti in Europa ci sono due progetti ben precisi della Massoneria, che si unificano nell’unico piano di distruggere gli stati nazionali. Finora, con Grecia e Italia, colpite entrambe da crisi economica e la seconda anche da disastri presunti naturali, ci stanno riuscendo abbastanza bene. 

Matteo Salvini e il suo partito non sanno che l’afflusso di africani e arabi è un’idea della Massoneria volta a ridurre l’umanità a un miscuglio indistinto di popolazione priva di identità e caratteristiche peculiari o, se lo sa, magari a livello inconscio, la sua battaglia per la chiusura delle frontiere è basata più che altro sul pernicioso senso della xenofobia. E’ più un sentimento di pancia che di testa. Infatti, se l’anima venatoria è preponderante nella Lega Nord, si tratta di persone egoiste, non disposte a condividere il benessere con chi non l’ha raggiunto e questo lo deduco dal fatto che i cacciatori sono predatori che portano via la vita, piuttosto che donarla. Uccidono gli animali invece di dar loro da mangiare e se qualche volta vanno a portare fieno in montagna per i cervi, durante copiose nevicate, lo fanno per mantenere in vita le prede quel tanto che basta per andare, poi, a fucilarle. 

Essendo di Destra, essi sono del parere che gli stranieri non debbano venire in Italia o, se proprio non se ne può fare a meno, li si strumentalizzi ricavandone vantaggi economici, come fatto da Carminati (foto), Alemanno e altri N.A.R. riciclati, mafiosi e terroristi neri. Anche l’opposizione all’euro viene dalla pancia del popolo italiano, convinto ormai in maniera più che sufficiente che la crisi economia dipenda da quella valuta calata dall’alto il primo gennaio 2002, mentre è anch’essa una manovra degli stessi oligarchi banchieri e finanzieri che sponsorizzano la Lega Nord e, dispiace dirlo, anche il M5S, benché Grillo abbia rifiutato l’alleanza con Salvini al parlamento europeo. 

Gli oligarchi che comandano il mondo finanziano anche le presunte opposizioni a loro stessi, come hanno sempre fatto, come per esempio fecero durante la seconda guerra mondiale, finanziando sia i tedeschi che gli alleati. Fanno, gli Illuminati che dirigono occultamente le sorti del mondo, ciò che si vede in tivù con Adam Kadmon e in ambito editoriale con David Icke: ci preannunciano le loro mosse, sapendo che non avremo forza sufficiente per fermarli. E allo stesso tempo, sparandole grosse, ci fanno passare per visionari dotati di eccessiva fantasia, o succubi di un personaggio mascherato e di un amico di grosse lucertole verdi. Matteo Salvini, che ha i piedi per terra e non crede ai rettiliani, né ad altri complotti, si è mostrato nell’atto di mangiare uno spiedo di uccelletti e polenta come D’Alema si mostrò a mangiare cozze quando a Napoli c’era il colera e Lamberto Sposini a mangiare pollo arrosto quando c’era l’aviaria. Sono personaggi, Salvini, D’alema e Sposini, che approfittano della ribalta in cui sono stati messi dagli oligarchi sionisti di cui sopra, per veicolare un messaggio di tranquillità verso frutti di mare e pollame o di difesa delle tradizioni in contrapposizione al kebab islamico. 

Io trovo disgustose sia la carne di montone che quella di pettirosso, ma per un marocchino e per un bresciano sono delizie irrinunciabili da leccarsi i baffi. Per me dunque, sia l’algerino che il bergamasco sono buzzurri che obbediscono a stomaco e tradizioni, invece che al cuore e all’idea di un altro mondo possibile. Sono entrambi conservatori attaccati al passato, mentre io penso di essere un rivoluzionario desideroso di veder realizzato un futuro giusto ed equo per animali e uomini. La cosa curiosa è che il brianzolo e il tunisino si vedono come nemici, ciascuno di essi portatore di verità e depositario dell’unico accettabile stile di vita possibile. L’abitante della Val Trompia non vuole rinunciare alla polenta con fringuelli come quello di Casablanca non vuole rinunciare alla zuppa con occhi di pecora. Il contrasto nasce dal fatto che l’abitante di Casablanca vive al momento in Brianza e considera necessario mangiare i cibi che gli ricordano la sua terra, dal momento che il montanaro della Val Sabbia, se si trasferisse in Marocco, vorrebbe fare la stessa cosa e nessuna autorità marocchina potrebbe impedirglielo.

Idem con la religione. Se un bifolco della Val Canonica va a lavorare in Libia, trova una chiesa dove andare a pregare, costruita dai nostri padri missionari, mentre un libico che lavora come netturbino a Piacenza deve fare molti Km per trovare una moschea dove adorare Allah il venerdì. Se l’italiano all’estero ha diritto alle sue abitudini, non si capisce perché il magrebino non possa fare altrettanto. In linea di principio ogni individuo ha diritto a credere alle proprie superstizioni, a prescindere che abbiano avuto inizio con l’Editto di Milano del terzo secolo d.C. o con il Corano tre secoli più tardi.
L’idea che Kalergi abbia stilato un piano per la mescolanza delle etnie potrebbe non essere vera, ma si presume che il magrebino, dopo aver passato un certo numero di anni a sgobbare in Italia voglia ritornare nella sua terra, esattamente come hanno fatto molti friulani e veneti che sono tornati dall’estero a costruire la casa dov’erano le loro radici. Se non lo fa, può anche fermarsi qui da noi tutta la vita, ma allora l’integrazione diventa inevitabile e si verifica velocemente o lentamente a seconda di quanta resistenza il soggetto mette in campo. Quei marocchini che arrivano ad uccidere le proprie figlie solo perché vogliono vestire all’occidentale, era meglio se se ne stavano a casa loro, dove le figlie sarebbero cresciute secondo i dettami maschilisti del loro contesto sociale. E tutti erano felici.

Non è questo, però, il problema più grosso con gli arabi. Quelli che uccidono le proprie figlie per l’abbigliamento sono solo una patologica minoranza. Ce ne sono ancora di più folli e vestono di nero. Alcuni di loro sono stati indubbiamente allevati a Guantanamo o in altre prigioni della NATO, condizionati mentalmente e predisposti alla guerra santa, ma la maggior parte sono genuini figli di Allah che odiano di tutto cuore gli occidentali e il loro stile di vita. I guerrieri nerovestiti di cui parlo stanno mettendo in pratica i dettami del Corano in maniera capillare e minuziosa e per ora lo fanno con arabi di diversa confessione o presunte spie degli occidentali, oltre a qualche giornalista ficcanaso e operatore umanitario ingenuo. 

Lo fanno in Iraq e in parte della Siria, con loro emuli in Nigeria e addirittura nel sud della Thailandia. La loro caratteristica peculiare è quella di tagliare teste. Lo fanno con un colpo netto tramite scimitarre o segando il collo a poco a poco con coltelli e lo fanno fare anche ai bambini. Poi lapidano donne adultere e gettano dai tetti dei palazzi gli omosessuali, perché così sta scritto nel loro libro sacro. Femministe e gay ne avrebbero abbastanza non solo per inorridire ma per protestare pubblicamente ovunque sia possibile farlo, davanti alle ambasciate a Roma, per esempio. Qualcosa credo si faccia, ma non è questo il punto.

Il punto è che i guerriglieri dell’ISIS, armati e addestrati dagli arabi del Golfo e dagli americani, minacciano di venire a casa nostra, a Roma in particolare, per sottoporci allo stesso trattamento: o ti converti tutto intero da vivo o ti converti in due pezzi da morto. Noi pochi che seguiamo le loro orribili malefatte su internet, ne sappiamo di più del miliardo di musulmani tranquilli che vivono lontano dalle zone di guerra e che non sanno nulla di ciò che succede in realtà. La censura non ha confini e anche gli altri musulmani, quelli moderati, vengono ingannati dai loro mass-media, che probabilmente, in modo simmetrico, descriveranno quanto siano malvagi gli occidentali, proprio come i nostri ci mostrano quanto siano malvagi loro. Se però i tagliatori di teste sono l’ultima trovata degli Illuminati guerrafondai occidentali, ne deriva che l’eliminazione fisica di prigionieri, spie, apostati e cristiani attuata nei territori sotto il controllo del Califfo, sono le prove tecniche di ciò che il nuovo ordine mondiale ha in serbo per tutti i dissenzienti, ovvero per noi che il NWO non lo vogliamo. 

La diffusione di immagini e video di decapitazioni su internet ha due scopi: spaventare quante più persone possibile così da indurle a credere che sarà giusto uccidere i musulmani quando verrà dato inizio alla terza guerra mondiale e renderci edotti della ferocia che sarà usata nei nostri confronti quando dall’Eurogendfor si passerà a un’unica polizia mondiale, non ancora denominata, sotto un unico governo mondiale. Se tanto mi dà tanto e se un povero disgraziato di iracheno viene decapitato perché è sciita e non sunnita, cosa sarà fatto a me che parlo male del Santo Padre, del presidente Napolitano e di tutti gli altri papaveri della Massoneria occulta o palese?

A me vengono i brividi a vedere filmati di decapitazioni. Sto male fisicamente. E questo perché ho empatia, tanto è vero che non pubblico più video in chiaro e lascio che a vederli siano solo quelli fra i miei lettori che hanno lo stomaco per farlo. A Matteo Salvini, che si è schierato con convinzione dalla parte dei cacciatori, vorrei chiedere cosa ne pensa delle decapitazioni, se c’è reale pericolo che si possano verificare anche in Italia e se prendersela con poveri disgraziati sbattuti sulle nostre coste sia la strategia migliore per impedire che ciò accada. Se anche lui, a sua insaputa, obbedisce agli stessi padroni che muovono masse di migranti verso l’Europa e armano i pazzi tagliatori di teste, la situazione è desolante, c’è poco da stare allegri e io non avrò la risposta corretta. In tal caso, trattandosi di mera finzione teatrale, altrimenti conosciuta con il nome di Matrix, non si potrà far altro che fidarsi delle proprie forze e difendersi il meglio possibile. Che Allah il Misericordioso ci aiuti!

4 commenti:

  1. Anche Matteo II° predica bene e razzola male. Questo, si porta appresso pure "the walking dead" di Bossi. Sono decenni che ci tocca vedere sempre lo stesso copione, cambiano solo i protagonisti. Ma..., quand'è che la play station si aggiorna? :-(

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    1. Minacciano tuoni e fulmini, ma concludono un bel niente e si fanno grosse scorpacciate di carne alla griglia.

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