Non ho potuto aspettare che tutti i girini completassero la metamorfosi, perché i primi che hanno raggiunto tale traguardo potrebbero morire di fame, dato che non dispongo di insetti abbastanza piccoli per le loro bocche, da fornirgli come cibo. Indi per cui, dopo 50 giorni dalla schiusa delle uova, li ho trasferiti tutti nel laghetto del giardino, dove le piccole rane novelle potranno trovare insetti di cui nutrirsi e gli altri, quelli ancora incompleti, potranno mangiare le alghe microscopiche che si sono formate nella vasca e ultimare la metamorfosi secondo i loro tempi. Non posso escludere, però, che alcuni non termineranno la trasformazione in rane adulte, perché dopo 50 giorni sono rimasti ancora delle stesse dimensioni di quando ne avevano dieci. Non saprei spiegare il perché di tale ritardo. Tra gli altri ospiti temporanei, oltre alle chiocciole acquatiche, devo menzionare alcune sanguisughe di almeno due specie diverse, un ditisco di piccole dimensioni, una larva di zigottero, un paio di friganee, alcuni gammarus e asellus, nonché le nepa che ho sistematicamente tolto dall’acquario essendo predatrici di girini e quindi incompatibili. Tutti loro, ad esclusione delle nepa, temo siano morti e i loro corpi siano andati ad aggiungersi alla fanghiglia del fondo. A parte le chiocciole, che si sono anche riprodotte e che provenivano dall’altro acquario, tutti questi invertebrati sono arrivati nascosti tra la vegetazione che ho fornito ai girini affinché fungesse da nutrimento, che è consistito anche di cibo per pesci rossi sotto forma di scagliette, che sono state molto apprezzate. Li ho nutriti due o tre volte al giorno.
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