sabato 19 agosto 2023

Gioielli volanti


E’ uno di quei casi in cui non si sa che nome utilizzare per definire la specie. Se la si chiama Cetonia, non si sbaglia, ma non è una vera cetonia dorata, bensì una specie affine. E qui subentra il busillis. Come chiamiamo questo coleottero? Potosia cuprea è il doppio nome più usato, ma i testi scientifici la chiamano Protaetia cuprea, perché Potosia è il nome antico, ma ancora più antico è Netocia. Comunque sia, in qualsiasi modo lo vogliate chiamare, è uno degli insetti più belli d’Europa, di quelli che, seguendo il parametro della bellezza, si trovano di solito nei paesi tropicali e che si possono tranquillamente chiamare, senza tema d’essere stucchevoli, “gioielli della natura”. Fra i coleotteri, a mio modesto parere, di tali gioielli se ne trovano parecchi, quasi come tra le farfalle. Ma qui è questione di gusti. L’adulto della Potosia presenta una livrea dal colore uniforme, verde metallico, ma nell’ambito della stessa specie se ne possono trovare di ramati, bronzei e addirittura porpora e la sua lunghezza si aggira sui due centimetri. Per due anni, la larva, simile a quella dei maggiolini, vive nutrendosi di legno marcescente, ma una volta diventata adulta si nutre di linfa, polline e altre sostanze dolci dei fiori. Questo esemplare l’ho trovato in mezzo alla polvere, sulla capezzagna che percorro abitualmente, e deve aver avuto qualche trauma, essendo forse andato a sbattere contro qualche cicloescursionista, dei molti che frequentano quella stradina, soprattutto nei fine settimana. Una caratteristica dei Cetonini è che, a differenza degli altri coleotteri, non hanno bisogno di sollevare le elitre per volare, che rimangono quindi al loro posto, distese sul dorso. Una volta portato a casa, gli ho fatto alcune foto e l’ho rimesso in libertà nel mio giardino, dove i cicloescursionisti non arrivano.

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