lunedì 7 agosto 2023

La metamorfosi alla sua conclusione

Ormai stanno uscendo una dopo l’altra. La mia idea iniziale era di trasferirle in un acquario apposito, predisposto per loro, prima di liberarle definitivamente nel laghetto, ma il loro innato istinto di conservazione le rende impossibili da catturare. Il metodo classico del retino l’ho scartato subito, perché non appena mi avvicinavo s’immergevano tra la vegetazione. Anche quando avvicinavo l’aspiratore, che oltretutto ha il difetto di ferirle, o almeno di sottoporle allo stress di passare attraverso un tubo di plastica, si tuffavano sott’acqua per sfuggire al pericolo. Indi per cui, ho dovuto cambiare i miei piani, sulla base del proverbio: “Lungo la strada si aggiusta la soma”. Ovvero, ho abbassato il livello dell’acqua e ho messo dei legnetti galleggianti su cui possano arrampicarsi. Quando un buon numero di girini avrà conquistato la “terra ferma” farò l’ultimo video prima di spostare l’intera massa di alghe insieme alle piccole rane, operazione che non dovrebbe comportare difficoltà. La destinazione finale, come già accennato, è il laghetto in giardino di 750 litri, dove già vive una rana adulta arrivata da sola. Al momento, mi sto godendo “l’invasione” delle rane neonate, che stanno lasciando per sempre il liquido elemento dove hanno trascorso l’infanzia.



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